Intervista TC

Dg Picerno: "Non cadiamo in tranelli: nostro cammino resta straordinario"

20.03.2024 21:00 di  Valeria Debbia  Twitter:    vedi letture
Vincenzo Greco
Vincenzo Greco

Un quarto posto con vista diretta sul terzo (e tra due giornate dovrà affrontare proprio l'Avellino che all'andata ha battuto 2-0), eppure intorno al Picerno - dopo le ultime due sconfitte nelle ultime tre gare - sembra esserci troppa insensata delusione per un percorso che invece dev'essere più che apprezzato per il contesto in cui è scaturito, cioè un Girone C ricco di piazze blasonate e ingaggi elevati. TuttoC.com ne ha parlato con il direttore generale rossoblù Vincenzo Greco: "Rispetto al girone d'andata, calcolando le stesse giornate disputate, abbiamo tre punti in meno: forse - ha scherzato il dirigente - avevamo abituato troppo bene nelle nostre prestazioni chi da fuori ci segue".

Cinque giornate di fila senza vincere, poi il pesante 5-1 ai danni del Monterosi ed infine il ko nel derby di Potenza. Come state vivendo il momento attuale?
"Sicuramente non stiamo attraversando un buon periodo, in cui però c'è da sottolineare che non sono state le prestazioni a mancare ma solo i risultati. Non abbiamo conseguito vittorie per episodi sfortunati o perché alcune gare le abbiamo affrontate con 10 giocatori in meno per via degli infortuni, ma non lo abbiamo mai usato come alibi. Poi è anche vero che abbiamo accusato un calo fisico che in una stagione calcistica ci sta: tutte le squadre lo hanno, in periodi differenti".

Andando ad analizzare nel dettaglio la sconfitta di Potenza...
"Non è stata una bella gara: entrambe le squadre non mi sono piaciute, non hanno espresso un buon calcio. Il Potenza è riuscito a portare a casa i tre punti perché ha messo più determinazione e più cattiveria agonistica, su quello sono stati più bravi ma non hanno dominato la gara sotto l'aspetto tecnico e del gioco. Comunque voglio sottolineare che il Picerno sta facendo il suo cammino che rimane per me un cammino straordinario. Aver totalizzato 54 punti nel Girone C, essere stati secondi per tanto tempo, aver conseguito risultati prestigiosi, essere ora quarti, sono dati importanti all'interno di un cammino di crescita, che prevede anche le sconfitte: non siamo noi la squadra chiamata a vincere. Lo sono coloro che hanno strapagato i propri calciatori e i propri allenatori e sono sotto di noi in classifica. Una di queste è il Potenza stesso: noi siamo a +14 sul Potenza e prima del derby erano 17 i punti di distacco. Questa differenza importante ha un suo perché, ma non ci deve far cadere nel tranello che il Picerno deve per forza fare un campionato vincente. Il nostro obiettivo era comunque la salvezza e poi rientrare in una delle posizioni playoff, di certo non era quello di occupare le prime posizioni in classifica. Non dobbiamo vivere il sentimento della delusione dopo le sconfitte, ma le sconfitte devono aiutarci a crescere".

È il concetto ribadito a più riprese da mister Longo che anche recentemente ha dichiarato: "Diamo troppo per scontato i risultati, ma il nostro cammino non è scontato".
"Appunto. Noi siamo la squadra con il terzo monte ingaggi più basso del nostro girone. Io sento dire da molti che noi siamo una squadra che lavora con lo stesso gruppo da tre anni ma non è così. Quest'estate io ho cambiato la squadra per quasi tre quarti. Ho mandato via 14 giocatori e ne ho presi 12 su una rosa di 24. Poi è vero che al nostro interno sono rimasti dei giocatori che sono qui da tanti anni e che danno il loro contributo in termini di esperienza, ma la differenza la fanno quelli nuovi e i nuovi sono arrivati in un progetto tecnico anch'esso nuovo. Devo rinnovare i miei complimenti al mister e al suo staff per come hanno lavorato e per come hanno messo la squadra nelle condizioni di potersi esprimere. Condivido in pieno ciò che dice il mister, d'altronde siamo in sintonia su tutto. Sta diventando scontato questo cammino, ma scontato vi assicuro che non lo è. La società che ha speso meno di tutte, una società che ha giocatori nuovi, siamo una delle prime società per i minuti giocati da parte dei giovani, siamo in un contesto non di grande piazza: sono tutte componenti che ci devono far comprendere come il Picerno stia facendo qualcosa non di straordinario, ma ancora di più. La consuetudine dei risultati positivi ha fatto passare questa cosa come normale, ma normale non lo è".

D'altronde è l'atteggiamento tipico italiano: quando si vince, ci si esalta e quando si perde, ci si deprime e si critica.
"Purtroppo è così. In Italia non c'è cultura sportiva e lo si vede anche in grandi livelli: è capitato anche a Berlusconi, con tutto quello che ha vinto è stato comunque contestato nei momenti difficili. La Nazionale ha vinto l'Europeo e alla prima sconfitta in amichevole sono iniziati i giudizi negativi, in primis dell'allenatore. Passiamo dall'esaltazione alla delusione, si sale e si scende dal carro dei vincitori con grande facilità, ma servirebbe più equilibrio e più conoscenza e sana valutazione del cammino di ogni squadra".

Cosa si aspetta da questo rush finale, a partire dal match contro il Latina?
"Io ho parlato alla squadra dopo la partita di Potenza. Ho detto loro che non dobbiamo viverla come una sconfitta cocente e deludente. Vedere il modo in cui l'ambiente del Potenza ha esultato per quella vittoria - sembrava avessero vinto il campionato - fa capire che il Picerno è diventato una grande realtà. Loro ci tenevano tanto a questa partita e hanno vinto contro una grossa squadra: questo mi riempie di orgoglio. Ho detto anche ai miei ragazzi che abbiamo sei partite importanti, che non dobbiamo vivere con ossessione il risultato e che non dobbiamo guardare la classifica: come ho detto, non siamo noi la squadra che deve arrivare tra le prime cinque a tutti i costi, dobbiamo migliorarci e far fruttare gli errori che abbiamo commesso lavorandoci su. Poi il risultato sarà la conseguenza del lavoro fatto. Ma senza ossessione".