Pres. Viterbese: "Seconde squadre un danno. Serve una C a 40"

14.11.2018 19:00 di  Valeria Debbia  Twitter:    vedi letture
Piero Camilli
TMW/TuttoC.com
Piero Camilli
© foto di Federico Gaetano

Piero Camilli, presidente della Viterbese, è intervenuto ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com e ha commentato le parole del presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli sulle seconde squadre ("Faccio l’esempio della Viterbese: senza Juve U23 sarebbe stato nel girone A. Dobbiamo ragionare se questo processo serve o meno, e se serve per la Nazionale, dobbiamo dire obbedisco"). "Ha ragione il presidente dicendo che la Juventus U23 ha preso il nostro posto nel Girone A. Una situazione che adesso alla mia società costa cifre considerevoli, considerando la consistenza delle trasferte che siamo costretti a sostenere. Se poi andiamo a guardare la composizione della rosa dell'U23 ci accorgiamo che il tema della valorizzazione dei giovani non sussiste dato che il club bianconero ha puntato molto su stranieri e over. Come modificherei la riforma sulle squadre B? Semplice. Non la farei! Che senso ha avere le seconde squadre nei campionati professionistici, con tanto di promozione e retrocessioni, che tolgono spazio alle realtà storiche di queste categorie. Ai miei tempi c'era il campionato "De Martino" e quella era l'unica soluzione. Alla Serie C occorre concentrarsi su altri temi come il rispetto delle regole e una riforma dei campionati che aiuti le società di Serie C ad aumentare i propri ricavi perché ad oggi ci sono solo perdite. E con le medesime incombenze dei club di Serie A. Non è un caso che i presidenti seri stiano scappando da questa categoria".

Camilli ha una sua idea sul giusto format per la terza serie: "Due gironi. Entrambi da venti squadre. Esattamente lo stesso numero di Serie A e Serie B. La cosa più importante è e rimane il rispetto delle regole. Senza non si può andare avanti". E lancia anche un messaggio al presidente Ghirelli: "Deve attivarsi il prima possibile perché abbiamo bisogno di un rilancio".