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Dg Novara: "Vincere con il Fiorenzuola, playout anche per giochi strani"

29.04.2024 11:30 di  Antonino Sergi   vedi letture
Dg Novara: "Vincere con il Fiorenzuola, playout anche per giochi strani"
TMW/TuttoC.com

Durante l'appuntamento odierno con A Tutta C sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto il direttore generale del Novara Pietro Lo Monaco. Queste le sue parole: 

Come analizza la stagione vissuta dal Novara?
“Una proprietà che aveva praticamente posato le armi, con possibilità quasi vicine allo zero di salvarsi. Abbiamo fatto quello che serviva andando per step, prima raggiungere la zona playout poi se possibile anche uscirne. Abbiamo fatto di tutto e di più, ottenendo 28 punti in tre mesi e mezzo. Purtroppo non sono bastati anche per giochi strani. Abbiamo fatto 12 risultati utili consecutivi, in sei partite vincevamo e siamo stati raggiunti nel recupero. Il calcio era anche questo e va accettato. L’obiettivo iniziale era raggiungere i playout, ora ci siamo e ce la giochiamo”. 

Cosa ti ha colpito della Serie C?
“Faccio una premessa generale che è obbligatoria. Avendo fatto tanti anni la Serie A, non ho mai smesso di seguire in maniera approfondita la Serie C. Sono stato anche consigliere di Lega recentemente. La C ha la paga dei soldati semplici ma gli obblighi dei generali. Ha gli stessi obblighi della A ma degli introiti nulli. Questo rende difficile per ogni imprenditore sobbarcare queste spese. Un anno spendi un milione, l’anno dopo lo ripeti, ma alla lunga ti stanchi. Con gli introiti che hai, la proprietà deve sempre mettere di tasca propria dei soldi importanti. Se voi andate a vedere la bilancia dei pagamenti in Inghilterra, vi renderete conto dell’enorme distanza tra i due mondi. Eppure il campionato italiano di C non è inferiore a quello inglese. Le società di Serie B o di Serie A investono delle cifre importanti, così a cascata vengono mantenute in Inghilterra anche le società di C. Non a caso in molte realtà inglesi ci sono anche stadi di proprietà. La Serie C nonostante questo va avanti e lo fa con piazze importanti. Andate a vedere la griglia dei playoff di quest’anno, da nord a sud ci sono tantissime piazze di alto livello e c’è l’inferno. È praticamente un campionato di B, ci sono troppe piazze di un certo spessore. Quest’anno la lega si sta muovendo con un certo acume grazie anche al lavoro di Marani. Le riforme per i sapientoni si riducono a trasformare in nulla la Serie C. Pensate che la C si è ridotta già da 90 a 60 squadre, il problema è l’approvvigionamento, bisogna rendere autonome le società di C. Di fatto però parliamo di un campionato di spessore, guardate quanti giovani sono passati dalla C che oggi giocano in Serie A. Basterebbe poco per portarne sempre di più”. 

Qualcuno parla di una C con unico girone a 18 squadre, cosa pensa di questa proposta?
“È assolutamente fuori luogo una proposta del genere. Se si pensa che la riforma vuol dire ridimensionare la squadre di C è un concetto totalmente sbagliato. Va individuato un approvvigionamento giusto per rendere indipendente la Serie C. Obbligare ad esempio tutte le squadre di A ad avere la seconda squadra. Per le squadre di Serie A ci sarebbe il vantaggio di gestire i giovani, pagando due milioni all’anno poi si creerebbe un budget di 40 milioni, aggiungendoli ai 30 che ha a disposizione la Serie C si creerebbe un budget di 70 milioni. Lo si divide con un milione e mezzo a società, un milione per gestire la stagione e 500 mila euro per le infrastrutture. E sul minutaggio non premierei le società che fanno giocare i giovani in prestito, ma i giocatori del loro settore giovanile”. 

Il Catania può essere una squadra da corsa nei playoff?
“Io dico che dipende dalla consistenza della squadra. Mi ha fatto enormemente piacere per il Catania, è una piazza che va presa da esempio. Per il catanese il Catania è famiglia, ci sono stato tanti anni e so cosa significa. Una squadra che ha 20-22 mila spettatori ogni partita deve stare in Serie A, non in Serie C. I campionati però vanno così, hanno recuperato la stagione e se trovano un’identità sono una mina vagante. Come dicevo prima però non c’è solo il Catania, ce ne sono tante. Il Vicenza ad esempio lo abbiamo affrontato recentemente in una partita equilibrata dove sono stati concessi tre rigori a loro favore. La partita era abbastanza in pugno, avevamo subito un gol su rigore e sbagliato un altro, eravamo sul pareggio di 1-1 e abbiamo preso un palo. Chiaro che se subisci un terzo rigore anche dubbio un po’ ti rode ma questo è il calcio. Devi organizzarti e non soccombere. Per ambiente e per valori il Vicenza è una squadra che può arrivare fino in fondo”. 

Si vedrà un altro livello qualitativo nei playoff?
“È un campionato a parte, non so se sul piano del gioco si crescerà perché ci sarà tensione. Il livello però dell’intensità e dell’emotività crescerà tantissimo. E ci sarà anche il VAR che aiuterà. Lo avessimo avuto noi a Vicenza questo VAR… (ride, ndr).”

Quale squadra l’ha colpita particolarmente?
“Mi ha colpito il Mantova per interpretazione delle partite, forse anche troppo spregiudicato. Questo modo di giocare necessità di un lavoro settimanale enorme dell’allenatore. I ritmi sono un po’ compassati, voglio vedere quando salirà il livello come verrà gestita la gara. L’allenatore deve saper gestire tante cose, dall’allenare i giocatori a gestire le pressioni della piazza. Possanzini per quello che ha fatto vedere può ambire a una categoria diversa, bisognerà poi vedere come saprà gestire le pressioni della piazza. A Firenze c’è un esempio perfetto come Italiano. Vincenzino è un grandissimo allenatore, Firenze è una piazza che ti porta delle pressioni ma non è difficile come una piazza come Napoli. Bisogna sempre vedere come un allenatore gestisce queste pressioni”. 

Cosa deve fare il Novara nel playout con il Florenzuola?
“Deve semplicemente vincere (ride, ndr). Abbiamo un piccolissimo vantaggio da non considerare, almeno noi non dobbiamo considerarlo. L’esserci classificati prima in campionato significa che abbiamo due risultati su tre, ma sarà una partita che sfugge a qualsiasi discorso. Col Fiorenzuola ci abbiamo spesso vinto, ma penso che i playout saranno qualcosa di diverso”.