Top & Flop di Ravenna-AlbinoLeffe

24.03.2019 20:05 di  Francesco Moscatelli   vedi letture
Giacchetta, TOP AlbinoLeffe
TMW/TuttoC.com
Giacchetta, TOP AlbinoLeffe
© foto di Federico De Luca

Ha deciso un penalty (nella ripresa) il match di ritorno. Ancora un tiro dagli undici metri, ancora Sacha Cori, ancora un 0-1 (dopo Meda) che proietta l'AlbinoLeffe fuori dalla zona rossa e sempre più lanciato verso una salvezza finalmente tranquilla. Si ferma qui la mini striscia vittoriosa di un Ravenna ben organizzato ma offensivamente improduttivo, un Ravenna che reclama per i due episodi che, nella sostanza, hanno deciso la gara del "Benelli". Dopo un primo tempo con i giallorossi più manovrieri e i blucelesti pericolosi in un paio di fiammate (Giorgione prima e Cori poi), il secondo tempo vede Eleuteri trattenere Ruffini in una delle poche sbavature difensive della truppa-Foschi: fallo piuttosto evidente e "Celeste" in vantaggio. Il Ravenna recrimina per un tocco di mano in area di Stefanelli (che pare sbilanciato a seguito di un corpo a corpo con l'avversario): l'arbitro giudica la trattenuta tra le proteste del pubblico locale. Ma più che la moviola, a scrivere l'inatteso stop giallorosso fu una reazione tardiva, troppo tardiva. Fuori tempo massimo.

Ecco coloro che sono stati, a nostro avviso, i migliori e i peggiori del match disputato al "Benelli".

TOP:

Nocciolini (Ravenna): aveva firmato i tre punti nella gara di andata con quel penalty trasformato alla mezz'ora del primo tempo, ha cercato di incidere -questa volta senza riuscirci- nel ritorno al "Benelli". In un pomeriggio per lui certamente non da ricordare, va apprezzato ad ogni modo l'impegno con il quale prova a rilavorare palloni sporchi e a cercare la porta, in una occasione anche dalla lunghissima distanza. Appare come un "quid" in più nello scacchiere di Foschi e Gavazzi deve utilizzare tutta la sua esperienza per imbrigliarlo. Del resto, molto del gioco offensivo di Foschi appare organizzato -forse giustamente- ad uso e consumo dell'ex-Parma. TRE CONCLUSIONI, COSCIENZA PULITA 

L'efficacia del mercato di Gennaio (AlbinoLeffe): parliamo prima a livello di singoli. Bene Cori (fosse solo anche per due rigori -uno a Meda, uno a Ravenna) che regalano sei punti vitali; bene Kouko, per il quale si rischia di dire le stesse cose (non è mai stata una vera prima punta e se lo si lascia libero, come avviene da gennaio in poi, l'ivoriano copre il primo palo, poi imposta e infine detta anche l'ultimo passaggio); bene Genevier, vecchia volpe che non è solo la tecnica che gli è riconosciuta da tutti ma anche corsa, e questo è già più sorprendente. La vera caratteristica che fa da collante a tutti questi sorrisi è però un mercato di Gennaio che è partito dal riconoscimento degli errori estivi (come puoi correggere il tiro se non comprendi le cause del mancato successo?) e si è sviluppato nell'acquisto di poche pedine, ma determinanti in fatto di esperienza, lettura delle situazioni e gestione dei momenti-chiave. Perché è doveroso ricordarlo: oggi la "Celeste" non ha certo firmato una partita memorabile, ieri e l'altroieri non si è mai macchiata di prestazioni completamente "bucate". Allora è molto semplice: partite dignitose che una volta si perdevano, oggi si vincono. E il merito è di una società (dal Direttore sportivo Giacchetta, allo staff fino allo stesso Marcolini) che ha rivisto i piani, ridiscusso scelte, accantonato convinzioni rivelatesi evidentemente controproducenti. Lo ha fatto in tempo, giusto quel tempo per provare a giocarsela fino alla fine. Senza rimorsi. SEI PUNTI CHE VENGONO DA LONTANO 

 

FLOP:

Galuppini (Ravenna): avulso dalla manovra, che pure in casa giallorossa aveva presentato una bella continuità nel primo tempo, il bresciano non incide e si fa notare più che altro per un cartellino a frazione ormai scaduta quando ormai tutti pensavano a cosa prendere per merenda. Per farsi ammonire in quella circostanza, deve aver detto qualcosa di assolutamente evitabile. Foschi capisce l'aria che tira e lo lascia meditare nello spogliatoio. Non bene, in una formazioni forse anche condizionata dalle troppe assenze (o meglio, nemmeno troppe ma piuttosto di rilievo), anche la gestione delle palle inattive, soprattutto i calci d'angolo. Quanti tiri dalla bandierina avrà prodotto la squadra di Foschi? Una dozzina almeno. Visto la difficoltà a trovare i varchi giusti nella stretta osservanza di due moduli a "specchio", poteva essere proprio questa arma il grimaldello per scrivere un tabellino differente. PERDERE FA SEMPRE MALE, ANCHE DOPO TRE VITTORIE

Gioco a tratti monocorde (AlbinoLeffe): no, non è tempo di spettacolo. A salvezza ottenuta, forse. Ora serve raccogliere i punti, brutti ma buoni come certi biscotti artigianali. Certamente la "Celeste" vista a Ravenna non fa strabuzzare gli occhi, complice un Ravenna davvero ben disposto in campo. Forse, a cercare la pagliuzza in un tabellino che, da solo, vale tutto, si è visto un gioco molto insistente su Cori e le conseguenti seconde palle, si è visto dunque un gioco non troppo vario anche perché Sbaffo era controllatissimo, più che in altre occasioni. Ma solo a quota 41 punti si può esigere qualcosa di più. Anzi, più di 41 punti: già, è il girone B, il girone dove corrono tutti e nessuno vuole stare indietro. SEI PUNTI ESTERNI IN DUE PARTITE. PER ALTRE ESIGENZE RIPASSARE