Vicepres Alessandria: "La D ci fa male ma va affrontata con gente di calcio"

29.03.2024 10:30 di  Valeria Debbia  Twitter:    vedi letture
Vicepres Alessandria: "La D ci fa male ma va affrontata con gente di calcio"
TMW/TuttoC.com
© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com

Nonostante la conferenza stampa di casa Alessandria abbia subito uno slittamento (a causa di problemi di salute che affliggono il direttore generale Giulio Maione, ndr), dalle colonne di Tuttosport è comunque intervenuto il vicepresidente dei grigi William Rubba: "Abbiamo perso sul campo, ma ci siamo salvati come società. Perché senza questa proprietà, senza 1 milione 800mila euro messi da Andrea Molinaro e Giulio Maione, l’Alessandria sarebbe fallita. C’era un disegno ben preciso, che avrebbe portato a questo epilogo e queste due persone l’hanno scongiurato. Il merito è anche e soprattutto di Cesare Rossini (avvocato che ha curato la cessione delle quote da Enea Benedetto alla nuova proprietà, ndr), che è stato determinante".

Quindi le scuse "perché la Serie D ci fa molto male, a me per primo che sono alessandrino doc e innamorato della mia città e dei Grigi: abbiamo sbagliato, il campo ci ha punito, ma almeno l’Alessandria continuerà a esistere, altrimenti, con quanto è stato fatto prima dell'arrivo di questa dirigenza, non sarebbe stato così". Per Rubba la D non è un male "ma va affrontata con gente di calcio". E ha già un'idea del gruppo che dovrà affrontarla: "Della rosa di questa stagione resteranno in pochi. Non i vecchi, forse l’unica eccezione che si può fare è per Spurio, il portiere. E per qualche giovane, che in D può crescere, penso, ad esempio, a Pellitteri. Tutti gli altri fuori, anche quelli che, di recente, mi hanno cercato per chiedermi di restare il prossimo anno. C’è troppa gente che ha smesso di giocare da tempo e non mette la gamba".

Rubba è convinto che "ormai la situazione è insanabile. Si deve fare piazza pulita scegliendo persone di calcio, perché questa professionalità ci è mancata e l’abbiamo pagata a caro prezzo sul campo". E sul suo futuro conclude: "Se arriva gente di calcio io cedo anche il mio posto, magari garantendo un aiuto dall'esterno. Se servo resto".