INTERVISTA TC - Grillo: "Stiamo combattendo tutti la stessa partita"

16.03.2020 19:00 di  Raffaella Bon   vedi letture
Simone Grillo
TMW/TuttoC.com
Simone Grillo
© foto di Antonio Abbate/TuttoLegaPro.com

Simone Grillo, ex centrocampista, tra le altre, di Pro Vercelli, Potenza e Vibonese, che ora ha intrapreso la nuova carriera di direttore sportivo, ha parlato in esclusiva per i microfoni di TuttoC.com del momento complicato che sta vivendo il calcio italiano, con la sospensione dei campionati dovuta all'emergenza Coronavirus: "Da ogni situazione negativa si cerca di prendere il lato positivo. E' però difficile e non scontato. In questo momento non esiste Serie A, B, C, D, Eccellenza e così via: siamo tutti uguale, stiamo combattendo tutti la stessa partita. Come nella vita normale non esiste più povero o ricco, siamo tutti sullo stesso livello. Bisogna comportarsi con intelligenza e seguire ciò che ci viene detto. Dobbiamo difendere il nostro futuro e i nostri figli. In questo momento stiamo pensando alla nostra vita".

Quali sono le tue sensazioni? Provi paura?
"Paura per mio figlio, perché è la prima cosa che pensa un genitore. Non ho paura di affrontare questo periodo: in campo ho imparato il rispetto, ma non la paura. Bisogna stare alle regole, che per me dovrebbero essere vere e proprie leggi, per sensibilizzare coloro i quali sono più superficiali di altri".



Come stai organizzando il tuo lavoro?
"Sto lavorando con WyScout, anche se lo stop per ragionare non fa mai male. Lo stop deve essere preso con positività, magari qualche film fa bene per distrarsi e ripartire più freschi e consapevoli che le cose più importanti nella vita sono altre e magari questo momento ci dà la possibilità di apprezzarle. Bisogna seguire ciò che ci viene detto dagli specialisti".

Credi che si potrà riprendere?
"Si potrà riprendere, ma bisognerà slittare il tutto. Sicuramente non si potrà lasciare il campionato a metà. Magari si farà una pausa invernale come accade in altre zone di Europa. Si dovrà cambiare per causa di forza maggiore. Il calcio viene sicuramente in secondo piano, anche se non lo si può sminuire. Bisogna mettere i presidenti nelle condizioni di poter recuperare gli incassi, senza l'aiuto esterno il calcio non può andare avanti".