INTERVISTA TC - DS Pro Patria: "Le riforme andavano fatte in passato"

04.06.2020 19:30 di  Giacomo Principato   vedi letture
INTERVISTA TC - DS Pro Patria: "Le riforme andavano fatte in passato"
TMW/TuttoC.com
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

Ormai è sempre più chiaro e lampante: qualcosa in Serie C non sta funzionando. Al 4 di giugno le incertezze sono tante, fin troppe, e le ipotesi superano – come spesso accade – i fatti compiuti. “È chiaro che ci sono stati dei passaggi errati, a cominciare dalla votazione in assemblea di lega il 7 maggio – dice a TuttoC.com Sandro Turotti, direttore sportivo della Pro Patria -. In 52 su 59 si sono dette per lo stop del campionato, il che escludeva anche i playoff. Chi voleva giocare gli spareggi doveva dirlo sin da subito piuttosto che votare per l’interruzione, farlo adesso è un controsenso. Onore a chi ha detto sin da subito cosa pensa e non ha mai cambiato idea”.

Il rigetto della richiesta di blocco delle retrocessioni ha creato ulteriore caos.

La situazione è difficile, saranno scontenti in tanti. Una decisione però deve essere presa. In tanti che immediatamente dopo l’assemblea si sono espressi in un senso, adesso vanno in un altro. Così non stiamo facendo una bella figura, dobbiamo avere un po' di coerenza indipendentemente dall’essere coinvolti o meno. La linea va mantenuta nel bene e nel male. Capisco tutti, dobbiamo però unirci e cercare di ricompattarci da gruppo quale siamo. Qualcuno rimarrà scontento o subirà un’ingiustizia, ma questa situazione non dipende dalle istituzioni del pallone”.

Le incognite sull’eventuale ripresa sono tante.

Alla ripresa non ci sarebbe il calcio di prima, è normale. I giocatori sono fermi da mesi, non si sa cosa potrebbe accadere. Qualcuno subirà un torto o un’ingiustizia, ma non è momento di fare polemiche, guerra o organizzare cento riunioni. Non aumentiamo la confusione, portiamo avanti una linea e tiriamo dritto. Non possiamo dire che la salute è al primo posto, che i costi sono insostenibili e il giorno voler giocare: diamo una brutta immagine”.

Pensa sia arrivato il momento di riformare il nostro calcio?

Ormai ho una certa esperienza, conosco abbastanza bene la categoria e posso dire che sulle riforme arriviamo sempre anni e anni dopo. Certe scelte del passato andavano fatte prima che fallissero tante società. Purtroppo per fare una riforma deve sempre accadere l’imponderabile. Il calcio della Serie C è costoso, gli introiti sono pochi e la maggior parte dei soldi proviene dalle tasche dei patron. Mi auguro una riduzione dei club professionistici seguendo il modello europeo, oltre che la formula del semiprofessionismo o quantomeno la defiscalizzazione di cui si parlava. Le riforme andavano fatte in passato, ma purtroppo deve sempre accadere qualcosa di grave prima di agire”.

Una buona parte del campionato è stata comunque giocata.

C’è chi ha disputato 26-27 partite e chi 30, sono tante e non possono essere ignorate. Nelle restanti gare la classifica potrebbe cambiare un po', di certo non stravolgersi completamente. Durante l’anno le squadre in zona playoff e playout sono sempre state le stesse. Noi della Pro Patria, ad esempio, abbiamo avuto un rendimento stabile navigando tra nona e tredicesima posizione. In caso di ripresa del torneo l’ultima non arriverebbe a metà classifica e viceversa. Qualche verdetto c’è già stato, il campo l’ha pur detto qualcosa in questi mesi”.

C’è la possibilità che la Pro Patria possa partecipare ai playoff?

Non credo. All’undicesimo posto c’è la Pistoiese a 33 punti con una partita in più, poi noi e il Como a quota 32 a parità di risultati e scontri diretti con una partita in meno. I favoriti dovrebbero essere i comaschi, hanno una differenza reti migliore della nostra”.

Ha rinnovato il contratto fino al 2022: il primo passo verso la prossima stagione lo avete già compiuto.

Avevamo un accordo sulla parola da tempo, dalla fine dell’anno solare, e a marzo lo abbiamo reso ufficiale”.

Il tecnico Javorcic sta attirando le attenzioni di tanti. Vi incontrerete per parlare del futuro?

Conosce i nostri programmi, anche se non sappiamo cosa succederà di qui a breve. La società ha espresso la volontà di continuare il percorso comune, lui si è preso un po' di tempo per ragionarci. In questa situazione parlare di futuro è difficile, per ora abbiamo da pensare al presente”.

Avrete da discutere anche i contratti, in scadenza, tra gli altri, ci sono Le Noci, Molnar e Fietta.

Ci muoveremo una volta conosciute le regole dell’anno prossimo. In questo momento è importante capire cosa accadrà da qui a breve, bisogna avere il quadro ben chiaro prima di potersi attivare”.