INTERVISTA TC - Avv. Robur: "Ci dicano dove ricorsi sono ammissibili"

01.10.2018 13:10 di  Sebastian Donzella  Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Avv. Robur: "Ci dicano dove ricorsi sono ammissibili"
TMW/TuttoC.com

Antonio De Rensis, avvocato della Robur Siena, commenta ai microfoni di TuttoC.com la decisione del Tribunale Federale Nazionale che ha dichiarato inammissibili i ricorsi dei bianconeri e degli altri club interessati al ripescaggio in Serie B [QUI].

Avvocato, come accoglie questa sentenza?
"Per il Collegio di Garanzia i ricorsi erano inammissibili allo stesso CONI e bisognava andare al TFN. Siamo andati al TFN e quest'ultimo oggi ci ha detto che i ricorsi sono nuovamente inammissibili. Qualcuno mi dica dove sono ammissibili questi ricorsi. In più nelle motivazioni ho letto che non si sa se le squadre ricorrenti abbiano o meno diritto a presentare ricorsi perché non esiste la graduatoria dei ripescaggi. Il commissario FIGC Fabbricini ha detto che la graduatoria ce l'ha nel cassetto. Non commento questa motivazione, lascio a chi legge il piacere di commentarla".

Adesso come vi muoverete?
"Andremo avanti perché vogliamo toglierci la soddisfazione di arrivare al punto che qualcuno decida. Sto sentendo anche i colleghi, siamo tutti abbastanza esterrefatti perché qui nessuno decide. Dobbiamo fare in modo che qualcuno lo faccia".

Quella odierna è l'ennesima prova di come serva una riforma della giustizia sportiva.
"Io do un suggerimento: la giustizia sportiva va riformata ma solo da chi la pratica. Se noi facciamo scrivere i codici ad entità che vivono su altre galassie non ci siamo. Le norme devono essere scritte da chi ha a che fare quotidianamente con la giustizia sportiva e sa come funziona. Gente che la vive: le regole devono essere poche ma molto chiare. Inutile fare centinaia di regole interpretabili, ne servono poche e comprensibili a tutti".

Resta il fatto che la B, al momento, resta a 19.
"Oggi è il giorno della riflessione e dell'analisi, da domani saremo in movimento per attuare le contromisure necessarie. Quando in un sistema giudiziario, o pseudo-giudiziario come la giustizia sportiva, non si raggiunge una decisione è una sconfitta per tutti. Credo che nessuno è obbligato a fare il giudice. Essere giudice non vuol dire esercitare un potere ma vuol dire esternare credibilità, rispetto delle regole e autorevolezza. Un giudice che non decide non credo che interpreti al meglio la propria funzione".