Union Clodiense, una favola che termina dopo appena una stagione

Dopo appena una stagione, l'Union Clodiense saluta la Serie C. Una favola iniziata la scorsa primavera, esattamente un anno fa, con una storica promozione tra i professionisti che a Chioggia mancava da ben 47 anni. Una festa e una favola che poi tanto favola purtroppo per i granata non è stata. Illusoria l'amichevole estiva vinta con la Reggiana, così come il successo storico alla seconda giornata con la Triestina, anche unico di tutto il girone di andata iniziato con ben 17 giocatori nuovi rispetto all'annata di D.
Poi tante difficoltà e anche qualche sfortuna che hanno portato al sofferto esonero di mister Andreucci dopo quattro stagioni e mezza alla guida dei granata. Non si può dire che Bruno Tedino non ci abbiamo provato, ma oggettivamente la Clodiense ha pagato tanti problemi.
"Sono molto deluso, è stato un campionato negativo e l'inesperienza è stata la causa maggiore. La mia, le scelte tecniche non giuste, aver giocato otto partite a Legnago e una serie di altre circostanze che non ci rammaricano perché le abbiamo affrontate dando il massimo". Se l'è spiegata così il presidente Ivano Boscolo Bielo ai microfoni del Gazzettino. Una motivazione emersa nelle parole dello stesso Tedino al termine della sconfitta con l'Atalanta che ha decretato la retrocessione: "Abbiamo dei difetti strutturali".
Non hanno funzionato neanche alcuni innesti di categoria a gennaio. Martignago ha segnato appena un gol, due le reti di Zigoni, Firenze ha provato a dare maggior qualità, mentre altri - Tavcar, Mora, Kostadinov - non sono riusciti a incidere.
"Guardo ancora al futuro perché il penultimo posto ci potrebbe permettere di rimanere tra i professionisti, prepariamoci per tentare l'impresa a Padova e poi giocarci l'ultima possibilità in casa, contro il Caldiero", ha aggiunto il presidente Bielo, pensando a un'eventuale riammissione in caso di esclusioni in vista della prossima stagione. Bielo che però ha anche lamentato di essere stato lasciato solo: "Tolte poche attività locali e qualche amico personale, non sono arrivati aiuti che sarebbero stati importanti per affrontare un campionato ostico come la C. A fine campionato decideremo cosa fare ma vorrei fare la stessa domanda anche alla città, perché da solo contro il mondo io non posso andare".
Per il momento la Serie C saluta l'Union Clodiense. Il futuro dei granata è ancora da scrivere.
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