QUELLI CHE...
Descrivere il caos che il nostro calcio ha vissuto negli ultimi mesi non è affatto facile, soprattutto in Serie C dove la compattezza e l'unità d'intenti mostrata fin dall'inizio dell'emergenza sanitaria è stata messa a durissima prova dalle ultime settimane in cui si è creata una spaccatura via via più grande fatta detonare dalla decisione del Consiglio Federale di bocciare le proposte avanzate dall'Assemblea di Lega. Una bocciatura che si aggiungeva al malessere generato dalla scelta di designare il Carpi come quarta promossa che aveva mandato su tutte le furie soprattutto Bari e Reggiana.
In questi mesi, settimane, giorni abbiamo letto migliaia di dichiarazioni, spesso contrastanti fra loro nonostante fossero pronunciate dalla stessa persona, abbiamo visto cambi di fronte, rulete semantiche, doppia passi verbali, uscite a vuoto e tutto il corollario. E come spesso accade in mezzo a tanto caos bisogna affidarsi ai poeti, ai cantori, per raccontare quanto successo sperando che ci perdonino dell'azzardo. Nel mio caso la scelta è ricaduta su uno dei cantanti (ma anche musicista, cabarettista, attore, sceneggiatore e addirittura medico) più originali e ispirati del nostro paese come Enzo Jannacci e la sua “Quelli che...” scritta assieme a un monumento del giornalismo come Beppe Viola a metà anni '70:
Quelli che la stagione non può andare avanti
Quelli che la stagione va finita anche giocando ad agosto
Quelli che il protocollo è inapplicabile
Quelli che viva il merito sportivo, anzi no perché non ci premia
Quelli che i verdetti si decidono sul campo
Quelli che no alle retrocessioni
Quelli che si alle retrocessioni
Quelli che no, il blocco dei ripescaggi va bene
Quelli che ripeschiamo pure tanto qualcuna non si iscrive
Quelli che il 60% dei club non si iscriverà l'anno prossimo
Quelli che i medici sociali si dimettono
Quelli che a noi che ci frega cosa fanno gli altri
Quelli che si astengono
Quelli che cambiano idea
Quelli che vado dove tira il vento
Quelli che retrocedere con 12 gare da giocare anche no
Quelli che i play out sì, ma se c'è troppo distacco no
Quelli che i play out anche con le ultime
Quelli che i play off sì, ma poi non li votano in assemblea
Quelli che i play off sì, ma solo se hai i soldi per permetterteli
Quelli che i play off facoltativi
Quelli che i play off senza le prime che meritano la B
Quelli che i play off ma solo se ci sono anche le prime
Quelli che ma noi siamo una big
Quelli che noi siamo una piazza da B, ma forse anche da A e da Champions League
Quelli che noi siamo piccoli, ma solidi. E paghiamo regolare
Quelli che noi siamo una favola
Quelli che non pagano gli stipendi
Quelli che approfittano della crisi per chiedere aiuti allo stato
Quelli che le riforme non sono più rimandabili
Quelli che le riforme oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente (sì ho mischiato Gaber e Jannacci, ma non se ne avranno a male)
Quelli che 100 squadre sono troppe
Quelli che 60 sono poche
Quelli che la Serie B a 40 è la soluzione
Quelli che la Serie B a 40 è una cagata pazzesca
Quelli che la C2 no, sarebbe un ritorno al passato
Quelli che la C2 è un'idea geniale
Quelli che il semiprofessionismo risolverà tutto
Quelli che il semiprofessionismo non serve a nulla
Quelli che il semiprofessionismo non si può fare
Quelli che viva Ghirelli, anzi no, anzi sì, anzi boh
Quelli che plaudono a Gravina
Quelli che ai tifosi non pensano mai
Quelli che il calcio senza tifoni non è la stessa cosa
Quelli che senza tifosi non è calcio
Quelli che siamo tutti uguali, tutti sulla stessa barca
Quelli che facciamo sistema per le riforme
Quelli che ma prima il mio orticello
Quelli che qualcuno è più uguale degli altri
Quelli che ancora oggi non hanno scelto da che parte stare e attendono in silenzio l'evolversi della situazione.
Oh yeh!