Il fatto della settimana - Lucchese e Messina appese a un filo, niente radiazione ma la situazione resta drammatica

La Serie C si avvia verso il rush finale, dopo aver perso per strada già un paio di partecipanti. Lucchese e Messina non faranno la stessa fine di Taranto e Turris, escluse d'ufficio dal campionato per le persistenti inadempienze, ma le penalizzazioni ricevute dal Tribunale Federale Nazionale (rispettivamente -6 e -4) e quelle potenzialmente in arrivo nelle prossime settimane rendono la salvezza una missione ai confini dell’impossibile, soprattutto per i siciliani alle prese col disperato tentativo di restare sotto il range di 8 punti dal penultimo posto in classifica che garantirebbe la possibilità di disputare i playout.

Per entrambe l’unico barlume di speranza in grado di assicurare un briciolo di progettualità futura sarebbe il cambio di proprietà, ma i tempi sempre più stretti non giocano a loro favore. In riva allo Stretto si è palesato gruppo di investitori proveniente dagli Stati Uniti (Huddle) con l’intento di rilevare l’80% delle quote attualmente detenuto dalla AAD Invest. L'ex patron Sciotto aveva la facoltà di attivare la clausola risolutiva, per il mancato pagamento della prima tranche concordata in sede di cessione ai lussemburghesi, ma non se ne avvarrà e sta valutando piuttosto la possibilità di rivalersi in seda civile.

Dalla Lombardia arriverebbe invece la manifestazione d’interesse nei confronti del club rossonero. Siamo però anche qui nella fase della due diligence, l’analisi di conti da mettere a posto innanzitutto saldando le vecchie pendenze. Le prossime scadenze però sono lì che incombono (il 16 aprile non è così lontano) e da tale punto di vista si dovranno registrare significativi passi in avanti in maniera piuttosto celere. La discontinuità con le precedenti disastrose gestioni è rimasta l’unica via percorribile per scongiurare quello che tutti temono ma che al momento si staglia all’orizzonte come scenario più verosimile.