Pisa-Livorno, il derby della svolta. Che non c'è stata

Pisa-Livorno, il derby della svolta. Che non c'è stataTMW/TuttoC.com
Scorcio dell'Arena Garibaldi
© foto di Cafaro Agency/TuttoNocerina.com
domenica 31 dicembre 2017, 21:00Girone A
di Claudia Marrone

I derby, si sa, sono sempre gare a sé stanti, che sfuggono alle logiche del campionato. Ogni derby è molto sentito, ma è normale che qualcuno di questi, fosse anche solo per semplice richiamo storico o temporale, ha più appeal di altri: ed è il caso di Pisa-Livorno, che si è giocato all' "Arena Garibaldi" il 27 novembre, dopo la bellezza di nove stagioni di assenza. Le due squadre non avevano più militato nella medesima categoria, e l'attesa per questa partita si era respirata già da quando, in quella che appare ormai una lontana estate, erano stati stilati i calendari.



Le aspettative volevano una bolgia, uno stadio colorato, ma più si avvicinava la data più emergevano problematiche, legate alla capienza e all'agibilità dell'impianto sportivo pisano: un continuo rimpallarsi di responsabilità tra questura, amministrazione comunale e club, ma niente si risolve, non è aumentata la capienza e la Curva Nord - spicchio del tifo locale - è esaurita con largo anticipo, la Sud - quella riservata agli ospiti - può contenere solo 400 persone, a fronte del triplo di richieste. Ed ecco quindi che le due tifoserie rimangono fuori, disertano per protesta il derby. Una pugnalata.
Il derby senza tifo non ha senso. Ma si gioca comunque, niente lo impedisce.
E l' "Arena Garibaldi" non è vuota, il Pisa ha anche i suoi sostenitori al di fuori dello stadio a sostenerli, il vociare dentro arriva, e l'ansia si taglia a fette: c'è un Livorno capolista, c'è il non voler perdere un derby perchè il k.o. in una gara come quella pesa più di una retrocessione. Quell'ansia che dura fino oltre il 90', perchè il risultato era incerto, perchè Eusepi aveva portato i suoi in vantaggio, ma al Livorno era stato annullato un gol. E una rete di vantaggio è valore minimo nel corso di una partita che appare anche più lunga della sua effettiva durata. Poi il triplice fischio, Pisa esplode e Livorno rimane li, atttonita, incredula per quanto accaduta. Sensazioni opposte, sfottò sui social, nei programmi tv, il Pisa per una volta può salire in cattedra. Eusepi ha scritto la storia. Perchè alla fine il calcio non è solo uno sport. 

Oltre a questo, a quel punto, ecco che poteva presentarsi la chiave di svolta del campionato: il Livorno era stato arrestato per la prima volta in campionato, il Pisa aveva accorciato dalla vetta, ma né i nerazzurri nè la Robur Siena, altra diretta inseguitrice dei labronici, ha saputo cogliere l'occasione. Il Livorno si è dimostrato più forte di tutto e tutti. Messa alla spalle la bruciante sconfitta - non per il risultato, alla fine esiguo, quando per il peso morale del match - gli amaranto hanno solo inanellato risultati utili, a differenza della altre due toscane, che hanno nuovamente perso terreno da una capolista che si è dimostrata una vera e propria macchina da guerra.
La svolta ci sarebbe però dovuta essere anche sulle problematiche legate agli impianti sportivi italiani, e alla gestione degli eventi di grido come appunto il derby è: ma niente, nessun successivo dibattito è stato aperto. Come se fosse normale un derby senza pubblico. Perchè effettivamente non era a porte chiuse, tra tessere del tifoso e limitazioni varie allo stadio i tifosi sarebbero potuti andare. Il contentino, un pò come offrire a un diabetico un dolce, senza zucchero per non farlo ammalare: allora, che dolce è?