Non solo la Lucchese. Anche Arzachena e Albissola dicono addio alla C

26.06.2019 06:00 di Claudia Marrone Twitter:    vedi letture
Non solo la Lucchese. Anche Arzachena e Albissola dicono addio alla C
TMW/TuttoC.com
© foto di Andrea Rosito

Non solo la Lucchese, in quello che è stato il Girone A della stagione 2018-2019 sono sparite anche Arzachena e Albissola, che non prenderanno parte al prossimo campionato di Serie C. O meglio, non si sono iscritte, per svariati motivi, al campionato venturo, non sono sparite, non hanno fatto la triste fine della compagine toscana, abbandonata a sè stessa da una proprietà da subito deficitaria e inadempiente, cosa che di certo non si può dire delle altre due società, che hanno ottemperato a quelli che erano gli obblighi federali. 



La loro mancata iscrizione ha fatto meno rumore di quella della Lucchese, non solo per un maggior blasone della piazza toscana che ha un storia secolare tra i professionisti rispetto alle altre due, ma anche per le modalità con cui è avvenuta: Menio Fiorini, patron dell'Arzachena, ha deciso di lasciare, la famiglia Colla, proprietaria di quell'Albissola che solo 12 mesi aveva centrato per la prima volta nella storia il professionismo, ha additato le problematiche allo stadio non a norma per la categoria. Se questo sia vero o meno, non è ora importante, la differenza sta nella dignità che c'è stata in Sardegna e in Liguria, a differenza dello scempio che si è consumato a Lucca. 
Certo, due club che non si iscrivono in Serie C mettono un minimo a repentaglio anche le figure professionali che intorno a essi hanno costruito il proprio lavoro (non solo quello del calciatore o del mister, il riferimento è a ogni singolo dipendente) e che magari, in categorie inferiori non sono necessarie, ma proprio per questi dipendenti c'è stato rispetto: stipendi pagati e buone condizioni di lavoro. Poi si sa, con i tempi che corrono qualsiasi ditta è a rischio.

Ecco quindi che servirebbe una più ampia riflessione su quello che è il peso economico che una Serie C, per assurde norme federali, richiede. Tante spese, troppe, pochi introiti. Ghirelli lo ha urlato, o si passa a un nuovo regime di defiscalizzazione o l'avvio del torneo è a rischio: dando un rapido sguardo a quello che è successo il 24 giugno, data ultima per la presentazione dell'iscrizione al campionato, forse un minimo ripensamento dai vertici sopra la Lega Pro è davvero necessario.