AlbinoLeffe, Lopez: "Abbiamo un'identità e questo è merito dei ragazzi"

Una prova di forza. Sembra quasi strano associare questa espressione al nome AlbinoLeffe, realtà storicamente morigerata in ogni aspetto dentro e fuori dal campo. Eppure, contro la Pro Vercelli, è questa l'impressione che il 3-1 lascia sul far della notte. Che ci potesse essere una reazione dopo il secondo tempo choc di Trento era preventivabile, ma cinque reti sul groppone possono innescare la rabbia così come, al contrario, lasciare scorie pericolose difficili da smaltire. Invece è un AlbinoLeffe davvero maturo e questo passaggio non scontato ne è ulteriore riprova. Stupisce, in modo particolare, la capacità della "Celeste" di dettare i tempi della partita, nel bene (soprattutto con un esagerato Zoma, con Fossati e con Parlati) e anche nel male, se per "male" si intende qualche fisiologico allentamento della tensione nel corso della gara. Insomma, un AlbinoLeffe come non si vedeva da anni (se escludiamo i playoff di Zaffaroni), anche se, a onor del vero, la Pro Vercelli del lunedì sera è sempre apparsa in ritardo sulle palle contese e non sempre ben disposta in campo. Ma anche mettere i sassolini nelle crepe altrui è comunque una virtù.
Playoff conquistati con il favore della matematica, quindicesima vittoria (record bluceleste con i gironi a 20 squadre) e quarto posto consolidato. Oltre a tanti singoli ri-portati ancora una volta alla ribalta. E' un tecnico, Giovanni Lopez, che rischia di ripetersi nelle parole e nelle espressioni in sala stampa. Ma è un rischio, quello di cominciare a fare copia-incolla dei commenti post-gara, che non dispiace all'allenatore laziale: "I numeri effettivamente, compresa la classifica, stanno dicendo che questa squadra sta facendo bene" spiega la guida tecnica dei blucelesti. "Non era facile riprendersi dopo la "manita" di Trento, ma i ragazzi sono stati bravi ad entrare con il giusto approccio, poi c'è stata qualche leziosità ma alla fine non c'è niente di male a dire che è stata una vittoria meritata: ci godiamo una posizione che ci piace. E' vero che lunedì avevo convocato i ragazzi alle 8. Come avevo preannunciato, nessuna punizione ma solo la necessità di capire, di provare a dare una spiegazione al fatto di aver subìto in trenta minuti lo stesso numero di reti delle precedenti sedici partite. A Trento probabilmente abbiamo spento la luce e questo non deve succedere, ma è stato un normale allenamento che ci ha riportato alla giusta tensione. Io ho aiutato i ragazzi a cambiare mentalità: ma il merito di questo cambio di passo nel corso dei mesi va poi a loro, sono loro che mi rendono orgoglioso di questo AlbinoLeffe. Un AlbinoLeffe che oggi ha una identità, con l'idea di andare a prendere gli avversari in tutti i settori del campo: poi a volte partiamo e troviamo subito il gol, a volte no, ma l'idea è quella di una buona aggressività. Angeloni ha fatto bene? Certo, questo ragazzo paga un po' il fatto che davanti c'è un "fuori categoria" (Zoma, ndr) e questo fattore lo penalizza a livello di minutaggio: deve portare pazienza, ma le occasioni ci sono per tutti perché sto cercando di portare tutti i giocatori in condizione per i playoff, ruotando il maggior numero di elementi possibili. Ci sono giocatori che stanno facendo prestazioni importanti come Parlati senza dubbio, ma non dimenticate difensori come Potop che, al di là dell'errore di questa sera (ieri sera, ndr), sta dando grande solidità al reparto. Ora vogliamo arrivare più in alto possibile: innanzitutto ci manca un punto per eguagliare il record di punti in campionato dell'AlbinoLeffe e poi vogliamo ottenere la migliore posizione nella griglia playoff".
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