Corini: "Vogliamo fare grandi cose e portare il Brescia dove tutti desideriamo"
Eugenio Corini si è presentato quest'oggi come nuovo tecnico dell'Union Brescia: "È un piacere rivedervi e confrontarmi nuovamente. Oggi è una giornata molto emozionante per me: tornare in questo stadio in veste ufficiale e allenare nuovamente il Brescia mi carica enormemente, come ha detto il presidente.
Questa è una rinascita certificata dal 17 luglio, quando c'era il rischio che la società fallisse. Invece siamo ripartiti da una categoria professionistica che forse non ci rappresenta pienamente, ma da cui dobbiamo iniziare con la volontà di scalare posizioni negli anni. Grande emozione, sì, ma anche consapevolezza del compito che attende me e il mio staff, con il sostegno del presidente, della proprietà e del direttore. Vogliamo fare grandi cose e portare il Brescia dove tutti desideriamo.
Prima delle vostre domande, permettetemi di mandare un grande abbraccio ad Aimo (Diana, ndr): gli ho scritto questa notte. So cosa si prova in questi momenti. Ha la mia vicinanza umana: ha fatto un buon lavoro, lasciando una squadra che lo stima e con cui aveva un bel rapporto. Questo è sempre una vittoria per un allenatore".
L'allenatore arriva carico in una categoria che hai conosciuto poco – pochi mesi a Frosinone: "Se mi preoccupa non conoscere appieno la Serie C o mi stimola? È stimolante, soprattutto perché ho una squadra forte, nonostante l'emergenza numerica attuale. Questo agevola l'adattamento. La conoscenza della categoria arriverà con lo studio quotidiano del mio staff. Il calcio è universale: bisogna parametrarsi alla categoria. Ho la possibilità di farlo con una squadra ambiziosa e con caratteristiche che mi permettono di proporre il calcio che mi piace, come abbiamo avuto la fortuna di vedere qui in passato. Mi motiva ancora di più: abbiamo voglia di fare grandi cose".
Corini spiega anche che Brescia si vedrà tatticamente e cosa si aspetta dal mercato, che riaprirà fra 15 giorni: "La squadra è stata costruita con un'identità precisa e caratteristiche giuste. Il calcio moderno è elastico: il modulo è una base, ma si attacca in un modo e si difende in un altro. Con il presidente e il direttore abbiamo parlato della volontà di migliorare l'organico se possibile. Abbiamo due partite difficili da preparare, con emergenze numeriche. La concentrazione è sull'ottimizzare queste gare, ma se c'è possibilità di migliorare la rosa – partendo da una base già importante per la categoria – la società sarà attenta. L'obiettivo è vincere".
Corini è stato a Brescia da giovane giocatore, poi è tornato da giocatore esperto e da allenatore in A e in B. Ora riparte dalla C: nessuno l'ha mai fatto. "Se è uno stimolo in più, una responsabilità maggiore?: All'esterno sembro pacato, ma dentro arde sempre un fuoco, un legame indissolubile con Brescia. Quando il direttore mi ha contattato per un incontro con il presidente, è scattato qualcosa che va oltre la categoria e le valutazioni professionali. C'è stata una grande parte emotiva: ho vissuto da fuori l'estate difficile, apprezzando la volontà di salvare la squadra per i tifosi. Se hanno pensato a me, posso dare il mio contributo. Professionalmente ho avuto rassicurazioni: organizzazione, volontà di miglioramenti. Si sono unite emozione e professionalità. Questa è un'opportunità incredibile di scrivere un altro pezzo di storia di questa gloriosa società".
"Se mi sento anche un allenatore-manager? E come entro in uno spogliatoio che ha vissuto uno shock? Ho trovato competenza e persone che sanno di calcio. Collaborerò con il direttore, molto preparato, che mi aiuterà su una categoria che non frequento da anni. Non mi interessa un titolo: sono a disposizione dell'Union Brescia per dare il mio contributo e scambiare idee. C'è volontà reciproca di far crescere il club.
Fino a cinque partite fa tallonavamo il Vicenza. Le ultime hanno creato un solco, ma dobbiamo puntare al meglio per creare mentalità vincente. Rimettiamo in sesto la squadra, ottimizziamo queste due partite difficili e lavoriamo per punti. Questo campionato è imprevedibile: dobbiamo fare il nostro perché le cose accadano".
Ma cosa manca alla squadra: "La consapevolezza di essere forti passa dal controllo emotivo. Nelle ultime partite è mancato equilibrio, più emotivo che tattico: voler recuperare o andare in vantaggio a tutti i costi. Le partite sono lunghe: chi gestisce meglio emozioni e situazioni ha vantaggio. Lavoreremo su equilibrio tattico ed emotivo, gestione dei momenti. Tempo per preparare la prossima è poco, ma la squadra ha caratteristiche importanti: costruiremo identità, orgoglio e controllo".
Il presidente ha parlato di squadra senza anima: "Se ho avuto la stessa sensazione? Primo aspetto: alzare autostima. La vittoria a Lecco certifica valore. Quando sereni, questi ragazzi giocano bene. Modulerei "senz'anima": è perdita di controllo emotivo. Serve riequilibrare rosa numericamente e condizionatamente. Due partite importanti: massimizzare con ciò che abbiamo".