.

Alcione Milano, Lopes: "Qui si respira positività, non poniamoci limiti"

di Laerte Salvini

Nell’Alcione Milano che ha sorpreso tutti, capace fin da inizio stagione di restare stabilmente nel gruppo delle grandi e di competere in alta classifica, una delle rivelazioni più luminose è senza dubbio Emerick Lopes. Classe 2005, francese, tecnica rapida e visione di gioco moderna, è arrivato in prestito dal Sassuolo dopo aver vinto lo Scudetto Primavera. Con la maglia orange si è imposto subito come uno dei profili più intriganti della categoria, mostrando personalità e continuità in un contesto ambizioso.

Lopes non si nasconde: in questa avventura punta a crescere, a migliorare e soprattutto a sognare in alto. Anzi, in altissimo. Le sue emozioni, le sue idee e le sue ambizioni le ha raccontate in esclusiva ai microfoni di TuttoC.com.

Per il tuo primo anno tra i professionisti stai trovando continuità e spazio. Come stai vivendo questa esperienza all’Alcione?
"Molto bene. L’Alcione è una società strutturata, seria, con un ambiente che mi ha accolto alla grande. Il mister mi sta dando fiducia, mi permette di giocare con continuità e questo per un giovane è fondamentale. Il gruppo è affiatato, lavoriamo tutti nella stessa direzione, quindi ogni giorno mi sento più a mio agio."

Vi aspettavate un rendimento così alto in classifica? Avete la possibilità di puntare ancora più su.
"Ci ho creduto fin dall’inizio. Anche all'inizio della stagione avevo la sensazione che potessimo fare un campionato importante. La squadra è rimasta compatta, abbiamo mantenuto un’identità chiara e siamo stati bravi a restare lì davanti. Essere così in alto non mi sorprende, perché lavoriamo bene e ce lo meritiamo."

Quanto ti ha aiutato l’esperienza al Sassuolo Primavera, dove hai vinto anche lo Scudetto?
"Mi ha dato tantissimo. Vincere lo Scudetto Primavera è stato un passaggio fondamentale nella mia crescita. Ti forma, ti responsabilizza e ti permette di capire cosa serve davvero per salire di livello. A Sassuolo ho imparato a convivere con la pressione e a essere costante, qualità che sto portando con me anche all’Alcione."

Crescere nel Paris Saint-Germain è un marchio importante. Quanto ha inciso nel tuo percorso?
"Molto. Il PSG è uno dei club più importanti d’Europa e lavorare in un contesto del genere ti cambia. La pressione della maglia, la mentalità vincente, l’ambiente professionale: tutto questo mi ha aiutato ad alzare le mie ambizioni e ad arrivare in Italia con la voglia di dimostrare il mio valore."

Quali obiettivi ti sei dato per questa stagione?
"Puntiamo ai playoff, senza girarci intorno. Io credo che abbiamo tutto per farcela. Vorrei dare un contributo concreto alla squadra, crescere partita dopo partita e aiutare il gruppo a restare il più in alto possibile. Abbiamo potenziale e non vogliamo porci limiti, non sarebbe giusto."

Il fatto di essere una squadra molto giovane è un limite o una risorsa?
"Secondo me è una risorsa. Avere compagni della tua età ti fa sentire più libero e più motivato. Allo stesso tempo i giocatori più esperti ci stanno vicino, ci parlano, ci correggono e ci danno equilibrio. C’è una bella combinazione di entusiasmo e maturità. Penso a giocatori come Ciappellano o Zamparo, non si può definirli vecchi, ma la loro esperienza nella categoria ci aiuta nel quotidiano, sono una risorsa importantissima". 

Essendo in prestito dal Sassuolo, pensi a un ritorno futuro?
"È un’idea che mi piacerebbe, perché lì sono cresciuto e ci sono molto legato. Ma il calcio è imprevedibile, non puoi fare programmi troppo rigidi. Per ora penso a fare bene qui, poi si vedrà. Se ci sarà la possibilità, ovviamente la valuterò con piacere."

Cosa ti ha spinto a scegliere l’Italia per la tua carriera?
"È un Paese bellissimo, vicino alla Francia, e qui il calcio è vissuto in modo profondo, passionale. Mi ha attirato proprio questo: l’ambiente, il modo in cui si respira calcio ogni giorno. Ho sentito subito che sarebbe stato il posto giusto per crescere."

Che atmosfera si respira all’Alcione in un’annata così positiva?
"Si respira positività. I compagni lavorano per aiutarti, si crea una mentalità collettiva molto forte. Sentiamo fiducia attorno a noi e questo fa la differenza. Quando tutti remano nella stessa direzione, giocare diventa più semplice."

C’è un giocatore a cui ti ispiri?
"Di Maria è sempre stato il mio punto di riferimento. Mi piace il suo stile, il modo in cui interpreta il ruolo, la qualità tecnica che mette in ogni giocata. Essendo cresciuto anche al Paris, mi ha ispirato ancora di più."

Chi sono invece i tuoi riferimenti nello spogliatoio?
"Un po’ tutti. Il capitano Giorgio Galli è un punto fermo, così come Zamparo e i tanti elementi che ci sono nello spogliatoio. I più esperti hanno già vissuto tante situazioni e ci indicano sempre la strada giusta. Per noi giovani è fondamentale avere accanto gente così."

Che rapporto si è creato con mister Cusatis?
"Un rapporto ottimo. È un allenatore che vuole sempre farci migliorare, pretende molto ma lo fa con rispetto e attenzione. Ti spinge a dare il massimo e allo stesso tempo sa valorizzare le tue qualità. Per un giovane è davvero l’ideale."

Qual è il tuo sogno a lungo termine nella carriera?
"Potendo esprimere un sogno dico vincere la Coppa del Mondo. È un sogno enorme, certo, ma se non ci credi non succederà mai. Io ci credo, e lavoro ogni giorno per avvicinarmi a quel livello."


Altre notizie
PUBBLICITÀ