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Vetrini: "Ridato dignità a nome e storia di Grosseto. Pronti per ripescaggio"

di Raffaella Bon
Filippo Vetrini

Il Grosseto chiude in bellezza la stagione con un netto successo in finale playoff contro il Tau Calcio Altopascio e ai microfoni di TuttoC.com è intervenuto il direttore generale Filippo Vetrini: "È stata una soddisfazione vedere ieri sera uno 'Zecchini gremito' per una vittoria limpida, che ha messo il sigillo su un’ottima annata, purtroppo non diventata eccellente visto che la Pianese ha vinto, peraltro meritatamente, il campionato".

Dal territorio sono anche giunte tante critiche, tanto che si era pensato che il presidente Lamioni decidesse di andare altrove.

"Il patron Lamioni ama Grosseto e il Grifone in maniera viscerale e questo amore talvolta, quando ci sono critiche spesso strumentalizzate, l’hanno fatto reagire con amarezza, ma sul fatto che resti a Grosseto non credo ci siano mai stati dubbi".

Le critiche non hanno risparmiato anche suo lavoro: ha qualche sassolino da togliersi?

"Le critiche fanno parte del mio lavoro, bisogna imparare ad accettarle, mi accusano di essere un po’ presuntuoso (forse è vero… ride ndr), forse non sono abituato perché a Gavorrano dovevo autocriticarmi (ride ancora… ndr), però credo che abbiamo fatto un ottimo lavoro, se penso da dove siamo partiti a dicembre 2022 e soprattutto, a quello che avevamo trovato. Abbiamo ridato dignità al nome e alla storia di Grosseto".

Comunque si vedeva che il Grosseto aveva una marcia in più...

"Il campo ha detto che la Pianese è stata più brava di noi, quindi bisogna sempre accettare il verdetto del campo, che è il giudice supremo. Il fatto che praticamente tutti gli addetti ai lavori abbiano giudicato il Grosseto come la squadra più forte del campionato, purtroppo, non fa che aumentare i nostri rimpianti".

Il rammarico è per l'inizio della stagione?

"La stagione ha preso una piega non positiva, dopo un buon inizio, dalla quale non siamo stati bravi ad uscire. Aver ritardato l’esonero di Bonuccelli è la dimostrazione che nel calcio non bisogna affezionarsi, quello si fa con i cani e ci costa, nostro malgrado, la vittoria del campionato. L’arrivo di Malotti ha rigenerato una squadra morta sotto tutti i punti di vista, svogliata, non allenata, senza capo né coda. Se penso che sono passati poco più di tre mesi e l’avversario era lo stesso di ieri sera e in quell’occasione il Tau ci derise, ecco che sono sempre più convinto che l’allenatore, nel calcio, faccia la differenza".

Ora si presenta un estate calda: voi ed il Ravenna avete le carte in regola per il ripescaggio.

"Non voglio pensare all’estate, il Grosseto è una società solida, qualora ci fossero i presupposti per provare a fare domanda di ripescaggio, siamo pronti".


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