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Sassarini riparte dalla Turchia: "In Italia c'è troppa impazienza"

di Raffaella Bon
David Sassarini

David Sassarini, ex tecnico della Vis Pesaro e della Pistoiese, attualmente tornato ad aiutare il Fatih Karagümrük, club della 1.Lig turca, il secondo livello del calcio locale, è intervenuto ai microfoni di TuttoC.com per commentare i temi caldi della terza serie e non solo.

È normale che un mister decida di andare all’estero?
"Normale? Non saprei, dipende. Io, ad esempio, sono già stato qui nel 2021, quando collaboravo con Farioli, e mi sono trovato davvero bene. Quando il presidente mi ha chiamato per aiutare la squadra a tornare in Super Lig (la nostra Serie A, ndr), ho accettato con entusiasmo. È una sfida stimolante, e il contesto mi è familiare e piacevole". 

Cosa pensi del calcio che viviamo in Italia?
"Purtroppo, per noi allenatori il problema è sempre lo stesso: l’impazienza. Lo scorso anno abbiamo visto oltre 50 cambi di allenatore su 60 squadre, una statistica che parla da sola. Questo atteggiamento danneggia sia le prestazioni sia la crescita dei giocatori. All’inizio della stagione si fanno progetti ambiziosi, ma basta qualche passo falso e la paura prende il sopravvento. Si finisce per giocare senza rischi, con difese a 5, e questo non fa bene né allo spettacolo né al pubblico".

Com'è la vita in Turchia? Quali differenze noti nel calcio turco?
"Istanbul è splendida, una città moderna, affascinante e piena di opportunità. I turchi sono stati sempre gentili con me, mi sono sentito accolto. Sul piano sportivo, il campionato turco ha strutture e stadi incredibili, direi che in questo sono persino avanti a noi".

Cosa pensi del progetto Under 23? È vincente?
"Guardando i risultati, la risposta sarebbe no. Ma se approfondiamo, la Serie C offre una grande opportunità per i giovani: è una palestra formativa. Tuttavia, è evidente che nei campionati esteri un diciannovenne o ventenne è spesso più pronto dei nostri. Il discorso è complesso e tocca molti aspetti. Romantico come sono, ho sempre amato la Serie C degli anni ’90, quando campanilismo e rivalità creavano una magia particolare. In parte i playoff attuali cercano di recuperare quel fascino".

Un commento sui tre gironi: qualcuno pensa che il girone A sia meno interessante e che la corsa sia tra Padova e Vicenza.
"Preferisco non parlare di favorite; per me è più interessante osservare le prestazioni delle squadre. Con Sky posso seguire molte partite e mi concentro soprattutto su quelle delle squadre che ho allenato, come la Pianese, la Spal e la Vis Pesaro, verso le quali nutro ancora grande simpatia".


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