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Paci: "Girone B ricco di contenuti, il C affascinante. Nell'A bella lotta tra Padova e Vicenza"

di Giacomo Principato
Fonte: Raffaella Bon

Il tecnico Massimo Paci, intervistato da TuttoC.com, ha analizzato tanti aspetti del mondo della Serie C.

Si aspettava di non essere seduto in panchina a questo punto della stagione?

"In questo momento sono fermo per una mia scelta, ho avuto delle richieste ma ho preferito declinare. Ci sono molti allenatori che aspettano di trovare squadra, per questo nel mio lavoro bisogna mettere in conto che si può rimanere fermi. È importante questo momento per me, perché ho la possibilità di seguire molte squadre e soprattutto molti giovani emergenti, sono sempre in giro per l’Italia a vedere partite".

Una Serie C strana, con tanti esoneri.

"Ci sono molti esoneri, come spesso accade, quando le cose non vanno si prova a cambiare guida tecnica".

Che idea si è fatto dei tre gironi?

"Vedo il girone B, come quello più ricco di contenuti tattici, ci sono molti bravi allenatori che con le loro idee stanno alzando la qualità del gioco, si vedono molto frequentemente squadre votate alla costruzione dal basso e alla volontà di voler dominare la partita, cosa questa, di difficile comprensione fino a qualche anno fa. Per quanto riguarda i giocatori mi sta piacendo molto Alvin Okoro della Vis Pesaro, un giocatore destinato a salire di categoria. Vedo il girone C come quello più affascinante, la massiccia presenza di tifosi allo stadio rende quasi ogni partita, di un altro livello, mi ha fatto un ottima impressione Karim Cardini del Picerno, un ottimo giocatore. Nel girone A, devo dire che è molto appassionante la lotta tra Vicenza e Padova".

Cosa ne pensa della Riforma Zola?

"Sostengo il sistema, ma credo che i giovani, comunque, debbano guadagnarsi il posto con i sacrifici ed il sudore. Le regole posso essere di aiuto alla crescita di un giovane, ma per me, rimane l’importanza della formazione della mentalità, di imparare a lottare per guadagnarsi il posto e formare il carattere che servirà in futuro per reggere le pressioni che il calcio ad alti livelli comporta. Io credo che la formazione di un giovane sia principalmente caratteriale e passa attraverso le esperienze, Un giovane deve “mangiarsi l’erba” se vuole conquistarsi un posto ed emergere per esprimere il proprio talento".

Perché si ha paura di puntare sui giovani?

"Credo che sia più un discorso legato alla pressione che hanno gli allenatori di dover garantire risultati a tutti i costi, questo naturalmente comporta scelte di maggiore prudenza. La verità è che non tutti i giovani sono pronti, bisognerebbe aumentare il lavoro nei settori giovanili, dove spesso si preferisce lavorare sulla tattica rispetto alla preparazione fisica e al lavoro sui fondamentali".

Le sue favorite alla vittoria finale?

"Naturalmente Padova, Pescara e Benevento credo che stiano dimostrando di poter lottare fino alla fine, sono loro le favorite con Vicenza, Ternana ed Avellino subito dopo. Ci sono delle belle sorprese come l’Audace Cerignola che fa un calcio molto pratico e bello da vedere e Alcione, che ha un giocatore come Simone Palombi che per caratteristiche nell’attaccare gli spazi ha pochi rivali in Lega Pro".

Chi sta deludendo?

"In questo momento, ancora non riescono a trovare un giusto equilibrio, sia il Latina che la Triestina, squadre che a mio avviso hanno le potenzialità per competere per un’altra classifica".


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