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Millesi: "Avellino contratto e impaurito, questo crea tensione. Ma ne uscirà"

di Raffaella Bon
Francesco Millesi

Francesco Millesi, ex esterno offensivo che ha vestito le maglie di Avellino e Catania, è intervenuto ai microfoni di TuttoC.com per commentare quanto sta succedendo nelle file dei lupi irpini, ancora a secco di vittorie in campionato e in quelle degli etnei, quarti in classifica. Senza disdegnare un'analisi generale del girone.

Che idea ti sei fatto dell'Avellino?

"Un'idea ottima, perché c'è un organico importante. L'unica cosa è che è partito male, appare poco brillante e questa ha creato un po' di tensione. Ma sono certo che ne uscirà fuori il prima possibile".

Cosa non funziona?

"Non possiamo saperlo da fuori. Sicuramente mister Pazienza ci lavora tutti i giorni e sa cosa deve fare, noi invece da fuori vediamo una squadra contratta e impaurita. Ma sono sicuro che il vento cambierà".

Cosa significa indossare la maglia dei lupi irpini?

"Non è da tutti. Io dico sempre che l'Avellino è di tutti ma non per tutti. Come succede in tutte le grandi piazze non è mai facile indossare la maglia e fare bene. Ad Avellino si vive di calcio. Già dal martedì ti fa sentire l'adrenalina. Quando indossi quella maglia senti subito l'appartenenza. Non è facile, ma se fai bene non c'è una piazza migliore".

Questo significa che per qualcuno potrebbe essere un peso eccessivo?

"Per qualcuno sta pesando di più. Non ci vogliono campioni, ma uomini che non si fermano mai ad Avellino, gente che vede che l'ostacolo può essere superato, gente che non si fascia la testa, non è per giocatori che fanno le vittime. Ma il gruppo sta lottando perché vuole uscire da questa situazione e sanno che è nelle loro possibilità".

Cosa si vorrà vedere dalla prossima gara?

"Il calcio è fatto di risultati, puoi giocare bene e non subire l'avversario ma è sempre il risultato ad avere ragione. L'Avellino ora deve pensare solo al risultato e non ad altro, quindi vincere col Latina e cominciare la scalata".

Un pensiero per il lanciato Picerno?

"È una realtà che da qualche anno costruisce un organico non di grossi nomi ma utili alla causa. Hanno creato un bel gruppo, giocano bene, divertono e hanno equilibrio: così sono diventati una realtà importante e un avversario ostico per tutti".

Come valuti il Girone C e chi pensi la spunterà?

"È un girone difficilissimo e competitivo perché ci sono tante squadre attrezzate, anche quelle che stanno in bassa classifica, e qui torniamo al discorso Avellino che ha solo 3 punti ma è attrezzatissimo per questo campionato. Non bisogna mai abbassare la guardia".

Chiudiamo con il Catania...

"Il Catania sta facendo bene, in base all'organico che ha dico che potrebbe fare ancora meglio e dovranno fare ancora meglio. Comunque sta facendo un cammino normale, ma sono certo che prenderanno il volo. Loro e l'Avellino sono piazze che non possono stare in Serie C: basta guardare come riescono a riempire lo stadio, con quello spettacolo ti chiedi sempre come possano essere ancora in terza serie".


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