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INTERVISTA TC - Valoti: "Casertana mercato top. Spero poi nel SudTirol"

di Claudia Marrone

Navigato DS di C, con esperienze anche in Serie B, la più recente nello scorso campionato nella fila del Palermo, dove è approdato dopo l'addio al SudTirol: Aladino Valoti conosce bene il calcio italiano e i suoi meccanismi.
Per un punto della situazione in queste convulse giornate, i microfoni di TuttoC.com hanno contattato il direttore. 

Una tra le estati più complesse del calcio italiano: che idea si è fatto di questi tribolati mesi?
"La cosa che più ha dato fastidio è che si è arrivati a settembre senza che i vari campionati siano iniziati in contemporanea, come sarebbe dovuto invece accadere: questo non è normale, e da dispiacere. Ma del resti in Italia ci sono troppo difficoltà nella gestione delle Leghe che lavorano in modo scollegato, servirebbe un organo superiore a tutti che vada a vigilare: a ora ognuno detta i suoi tempo".

Quanto pesa il commissariamento della Federazione?
"Il commissariamento fa parte della confusione totale, ed è chiaro che non agevola niente".

La C è però, finalmente, ai nastri di partenza: chi vede favorito per la corsa alla Serie B?
"Ci sono tante formazioni che sulla carta sono indicate a fare bene, penso magari a Pisa, Alessandria, Viterbese, Feralpisalò che nel B è davvero la maggior candidata alla promozione, ma anche a Catania, Catanzaro e Casertana: e sicuramente ne dimentico qualcuna. Non si deve poi dimenticare delle outsider che la stagione regalerà. A ogni modo io spero che il SudTirol possa ripetere l'esaltante stagione passata".

Tanti nomi blasonati hanno deciso di scendere in terza serie: quale, secondo Lei, il miglior colpo di mercato?
"Venendo a mancare tante squadre a seguito dei tanti fallimenti dei club, è normale che anche la Serie C si sia lasciata tentare da nomi importanti che fanno gola a tutti. Credo che la Casertana abbia fatto un mercato al top, ma anche il colpo Caracciolo, messo a segno dalla Feralpisalò, non è cosa di poco conto".

L'attesa sentenza di Avellino, Como e Santarcangelo potrebbe ulteriormente cambiare gli equilibri delle categorie.
"Sono situazioni che non si presentano per la prima volta, e visto che la legge lo consente, è normale che una società giochi tutte le carte in proprio possesso. Il problema sono le tempistiche, non si può definire certe cose così tardivamente".


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