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INTERVISTA TC - Rozzio: “Il futuro? Penalizzato dal regolamento”

di Anna Catastini

E’ senza dubbio una delle estati più “calde” in Serie C, con cancellazioni, ricorsi e mancati ripescaggi in cadetteria. Abbiamo intervistato il difensore Paolo Rozzio, reduce da una splendida stagione a Reggio Emilia, chiusa però con la clamorosa esclusione degli emiliani (a cui era legato fino al 2020) al prossimo campionato: “Abbiamo finito il 3 di giugno con i quarti di finale a Siena – ha spiegato in esclusiva a “TuttoC” - poi abbiamo passato un periodo veramente pesante perché la Reggiana è fallita esattamente dopo un mese. Per una decina di giocatori è stato un colpo durissimo, perché ci siamo ritrovati per strada senza una squadra e stiamo tutti aspettando una chiamata”.

Ma Rozzio è uno che ha mercato.
“Personalmente ho avuto varie richieste, in modo particolare negli ultimi giorni, soprattutto contatti con la Juve Stabia. Dovevo andare a firmare con quest’ultima, avevo anzi in realtà già firmato un pre-contratto via mail, dovevo fare le visite mediche. Insomma sembrava tutto fatto, poi 24 ore dopo la firma, è stato tutto annullato. E’ stata una bella batosta, non me lo aspettavo. Adesso si stanno muovendo altri fronti e sono sempre in attesa”.

Si è vociferato anche di un ritorno a Reggio, in Serie D.
“Ho parlato anche con la Reggiana, quest’ultima vorrebbe tenermi, ma scendere di categoria non è facile e non è la mia aspirazione quindi spero che in questi giorni spunti qualcosa di concreto”.

Quanto ti sta penalizzando il regolamento sugli under?
“Sicuramente dai 23 anni in su sei già considerato vecchio, io ne ho 26 quindi rientro in questa categoria. Credo ci sia tantissima gente nella mia situazione, considerata già vecchia che sta aspettando una chiamata perché ormai con questi regolamenti purtroppo non siamo premiati. Personalmente sto trovando difficoltà ad accasarmi in qualche squadra anche tenendo presente tutte le criticità del mercato che ci sono in questo momento. Posso infatti fare il paragone di quando ero ancora sotto contratto a Pisa, quell’anno è stato molto più semplice anche se il mio cartellino aveva un costo rispetto ad ora che sono svincolato. Poi adesso si sta rallentando tutto con le varie sentenze, ricorsi e battaglie legali. Ci sono molti giocatori di categoria, forti, che sono a spasso e questa è una cosa che non si spiega”.

Come si fa a ridare credibilità alla Serie C?
“Ogni anno se ne vedono di tutti i colori e ogni volta si prova a trovare una soluzione per migliorare le cose. Io ho partecipato anche a diverse assemblee dell’AIC, si tentano scioperi per dare un segnale ma alla fine non cambia nulla. Ormai credo che non ci siano vere e proprie soluzioni, anzi credo che principalmente tutto derivi dalla mancanza di risorse e chi non ne ha non si fa da parte, perché prova a portare avanti il giochino. E’ normale poi che le società falliscano, generando il problema  dei ripescaggi e quindi vengono, in questo caos, penalizzate le società che hanno rispettato le regole. Mi fermo a riflettere, però, non so esattamente quale possa essere una soluzione è impossibile definire qualcosa, ripeto ogni anno c’è sempre una problematica nuova”.

Una tua ex squadra, il Pisa, sta volando in Coppa Italia: che ne pensi dei nerazzurri?
“Sono rimasto colpito in positivo da questo inizio di percorso del Pisa, è riuscita a battere una squadra neopromossa in serie A. Sono molto contento per la città e la società. Sono sempre legato al Pisa, ho passato quattro anni magnifici li, essere andato via da li nell’anno della serie B è stato brutto, ma anche questo fa parte del mio mestiere. Il Pisa è un’ottima squadra, la società sta facendo bene, ci sono moltissimi giovani di qualità oltre a giocatori esperti che fanno la differenza in questa categoria. Sarà un anno importante per loro. Tornerei subito a Pisa, mi è rimasta nel cuore”.  


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