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INTERVISTA TC - Pres S. Leonzio: "Mille nomi accostati ma zero chiamate"

di Sebastian Donzella

Giuseppe Leonardi, oltre a essere il più giovane presidente della Serie C, è anche uno dei più veloci. Non solo per come ha tirato su, in un lampo, le torri faro al "Nobile", ma anche per la celerità con cui ha depositato l'iscrizione per la prossima stagione in Serie C. E mentre tante squadre annaspano, i bianconeri possono già pensare al futuro. TuttoC.com ha intervistato in esclusiva il numero uno della Sicula Leonzio per capire come si muoverà insieme alla compagine isolana.

Un avvio sprint, almeno dal punto di vista amministrativo.
"Abbiamo depositato tutto in Lega: iscrizione, fideiussione e licenze varie. Non so se siamo stati i primi in assoluto ma volevamo toglierci al più presto quest'incombenza. Così anche io, forse, riuscirò a prendermi dieci giorni di riposo (ride NdR)".

Pensando alle tante spese in C, ci si chiede, sempre più spesso, chi ve lo faccia fare. 
"Ogni tanto me lo chiedo anch’io. Non nascondo che a volte noi presidenti passiamo momenti di sconforto, tra le altre cose, per i risultati sportivi. Io sono stato fortunato perché ho ottenuto tre promozioni dirette e un playoff in C in 5 anni: un bilancio importante che mi fa andare avanti. In C, ma vedo anche in B, che tanti club annaspano: il calcio si fa per pura passione e pazzia. Il nostro bacino è piccolo e non è semplice far quadrare i conti ma allo stesso tempo hai meno pressione nel dover gestire la parte sportiva”.

Questa solidità societaria può aiutarvi sul mercato?
"Purtroppo non conta molto perché spesso i procuratori, per i loro assistiti e anche in base alle loro richieste, cercano il blasone o il grande obiettivo, che però tante volte svanisce subito nel nulla. Noi comunque cerchiamo sempre gente motivata".

Tanti i nomi accostati alla Sicula. Quanti sono veri?
"Il vero mercato inizierà a luglio, non abbiamo chiamato nessuno dei mille giocatori accostati alla Leonzio. È più un gioco dei procuratori che provano a far girare il nome dei propri calciatori. Noi comunque abbiamo 10 over e quattro under in rosa, cercheremo di inserire ragazzi della Berretti, un paio di rinnovi e cercare i giovani giusti per completare la rosa". 

In panchina, intanto, via Diana, dentro Bianco.
“Col precedente mister c'eravamo sentiti più volte prima delle vacanze, mi aveva chiesto un po’ di tempo perché aveva in ballo discorsi con la serie superiore e credo si meriti una piazza con aspettative più grosse. La società, però, deve fare le sue scelte e ho deciso di non aspettare troppo: ho scelto di puntare su un tecnico giovane e in rampa di lancio, con fame e stimoli. E anche molto capace, come ha dimostrato quest'ultimo anno al Siracusa”.

Tutti a celebrare la favola Cosenza. Pochi ricordano che, a cinque minuti dalla fine, i Lupi erano a un passo dall'eliminazione per mano vostra.
“Nel complimentarmi col presidente rossoblù Guarascio per la promozione, mi ha svelato che con noi è stato forse il match in cui hanno sofferto di più. In effetti è un po' strano pensare che al primo turno i cosentini stavano per essere eliminati e poi hanno vinto: il calcio è anche questo, onore a loro che sono arrivati fino in fondo dopo un playoff lunghissimo".

Decimo posto per voi nell'ultima annata: obiettivi futuri?
“Metterei la firma subito per rifare un campionato del genere. È vero che abbiam cambiato allenatore in corsa e che ci sono stati momenti difficili ma il risultato è stato ottimo. La Serie C resta sportivamente indecifrabile, la classifica può cambiare in poco tempo e puoi trovarti nei playoff o nei playout nel giro di un paio di partite. Quindi puntiamo a una salvezza tranquillissima, magari già a dicembre, per poi vedere dove si può arrivare".

Di sicuro giocherete tutte le gare interne in casa.
"L'aver giocato lontano dal "Nobile" per gran parte della stagione e in un "Cibali" spesso a porte chiuse, ha portato molti tifosi ad allontanarsi. Quanto di buono fatto negli anni dilettantistici si è perso in pochi mesi, la società ha subìto un danno d'immagine notevole. Ora, però, contiamo di riavvicinare i lentinesi più freddi alla propria squadra".

E ci sarà il derby col "suo" Catania.
“Ho seguito i playoff degli etnei allo stadio, è stato un peccato sia per la parte sportiva che per l'indotto. Purtroppo gli spareggi sono un terno al lotto, se non riesci a sfruttare le occasioni che crei ti va male. Intanto ci godiamo il derby e spero che il Catania ritorni in categorie più consone alla sua storia".

Curiosità finale: siete uno dei club con la dirigenza più giovane.
"Fame, voglia, ambizione: i giovani ne hanno di più. Io e il direttore sportivo Mignemi abbiamo iniziato dalla Promozione, adesso siam qui a giocarci le nostre carte in C. Il segretario Raffa ma ha già tantissima esperienza nonostante l'età, ha iniziato giovanissimo. L'idea, insomma, è quella di scalare le classifiche come un disco per l’estate".


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