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INTERVISTA TC - Ghirelli sulle società in crisi: "A Piacenza segnale forte"

di Luca Bargellini
Fonte: hanno collaborato Claudia Marrone e Francesco Ferrari

E’ iniziato dai fatti di Piacenza (sponda Pro Piacenza) e dai problemi di tutte quelle realtà di Serie C oggi nell’occhio del ciclone, l’intervista di Francesco Ghirelli ai microfoni di TuttoC.com. Ecco il primo stralcio delle sue parole in esclusiva al nostro sito:

Ieri a Piacenza, con la sospensione del match fra Pro e Alessandria si è scritta, per citare le sue parole, “una pagina vergognosa per il calcio”. Il 2019 non è propriamente iniziato nel migliore dei modi.
“Io invece voglio vedere il lato positivo. E’ vero che il bicchiere è mezzo vuoto, con cinque ragazzi mandati in campo senza neanche aver completato l’iter di tesseramento e con il sottoscritto che mai si sarebbe voluto trovare in quella situazione, perché trovo ingiusto giocare sulla pelle di giovani calciatori.
Il bicchiere mezzo pieno sta nel fatto che siamo riusciti ad intervenire, grazie al supporto del presidente Gravina, per fermare quello scempio. I tempi erano molto ridotti: ovvero tra quando abbiamo compreso che il Pro Piacenza voleva scendere in campo in sette e l’ingresso sul terreno di gioco. Si tratta di una manciata di minuti dove ancora vige il potere della Lega Pro, poiché dopo l’ingresso in campo è in vigore il potere del direttore di gara. E’ stato un segnale per tutti: il tempo dei furbetti è finito. Adesso attendiamo il Consiglio Federale del 30 gennaio per prendere una posizione ufficiale contro certe società”.

Dopo la sospensione ha sentito il presidente del Pro Piacenza, Maurizio Pannella? E se sì che vi siete detti?
“Se fossi un presidente coinvolto in vicende del genere, starei zitto, non farei ricorso, porterei una fideiussione valida e non penserei di mandare in campo dei ragazzini. Detto questo lascio a voi immaginare qual è stato il nostro colloquio”.

Qualche chilometro più a sud di Piacenza c’è chi però i ragazzini della Berretti li ha mandati in campo. Si tratta del Matera.
“A Piacenza siamo potuti intervenire, ma come ho spiegato in precedenza non è una cosa semplice. Noi come Lega Pro crediamo nelle regole e nel rispetto delle stesse anche quando non ci piacciono. In quest’ottica le strade a nostra disposizione sono due: cercare il pertugio giusto per operare entro i limiti delle regole oppure cambiare il sistema normativo. Non dobbiamo violare le regole, dobbiamo cambiarle. A Piacenza abbiamo avuto capacità d’intervento, mentre per quanto riguarda il Matera attendiamo il Consiglio Federale del 30 gennaio”.

Sia il Pro Piacenza che il Matera facevano parte del gruppo di società che erano chiamate a sostituire la fideiussione dopo il ‘caso FinWorld’. Assieme a loro c’erano la Reggina, che con la nuova proprietà si è regolarizzata, il Cuneo e la Lucchese. I toscani, poi, sono stati al centro di un passaggio di proprietà piuttosto particolare e convulso.
“La nuova proprietà della Lucchese ha trenta giorni di tempo per presentare idonea documentazione circa il passaggio di proprietà. Finora non lo ha fatto e la pena in situazioni del genere è la mancata iscrizione al prossimo campionato. Anche in questo caso il 30 gennaio sarà una data importante perché può iniziare le procedure necessarie. Purtroppo il nostro è un campionato che sta soffrendo, ma dal prossimo anno con le nuove regole, i nuovi paletti imposti dalla FIGC, potremo andare in un’altra direzione”.


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