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INTERVISTA TC - Ghirelli e il semipro: "La strada per il futuro"

di Luca Bargellini
Fonte: hanno collaborato Claudia Marrone e Francesco Ferrari

Parlare di riforma dei campionati per quanto riguarda la Serie C significa affrontare il tema del semiprofessionismo. Ecco il pensiero in merito del presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli in esclusiva ai microfoni di TuttoC.com: “Dal lontano 1981, con la legge numero 91, in Italia sono riconosciute solo due tipologie di attività sportiva: quella professionista e quella dilettantistica. Essendo la Serie C il calcio dei comuni, ovvero quel reticolo sociale e sportivo che contribuisce a legare il nostro paese con tutte le sue diversità, riteniamo opportuno inserire il modello del semiprofessionismo perché in questo modo le nostre società avranno modo di investire in quelle strutture e in quei settori giovanili che sono la base del nostro legame col territorio quelle cifre che saranno in grado di risparmiare grazie ad una defiscalizzazione del movimento. Al tempo stesso, però, l’aspetto contrattualistico rimarrà lo stesso”.

Un modo per rilanciare il movimento di Serie C.
“Questa è la nostra visione del futuro della terza serie. Molto dipenderà da quello che il movimento calcistico italiano nel suo complesso ha in mente. Se vorranno una Lega Pro in stile Serie A sappiamo già come fare: taglio drastico del numero delle squadre e dei bilanci di un certo tipo. Noi però puntiamo a mantenere la Serie C come il calcio del territorio, quello che permette a calciatori, allenatori, dirigenti e arbitri di crescere e migliorarsi. Solo mantenendo le nostre specificità potremo essere di supporto alle serie maggiori, ma anche alla stessa Nazionale, in modo tale che le emozioni del 1982 e del 2006 non rimangano solo un ricordo nella mente di alcuni di noi”.

Una Lega Pro a servizio di Serie A e Serie B, dunque. Qual è il supporto che chiedete loro?
“Com’è nella normalità delle cose i servizi si pagano e per questo credo che le risorse debbano essere ridiscusse dall’interno. Non voglio farne una ‘questua’, sia chiaro: noi dobbiamo fare la nostra parte e cercare di rinnovare. Consapevoli che non siamo la Serie A e dobbiamo batterci per non esserlo”.

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