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INTERVISTA TC - Ds Gozzano: "FIGC tutelerà società serie come la nostra"

di Antonino Sergi

Stop definitivo al campionato, blocco delle retrocessioni e riforme in attesa del Consiglio Federale, questi sono i temi caldi della Serie C in questo momento. Proprio su questi punti, ai microfoni di TuttoC.com, è intervenuto il direttore sportivo del Gozzano Alex Casella.

In Assemblea una scelta quasi scontata, lo stop definitivo del campionato di Serie C.
"Quasi all'unanimità la Lega Pro ha espresso l'impossibilità di continuare. Una decisione espressa in base ad una valutazione dei protocolli e dell'orientamento dei medici sociali che hanno espresso un parere negativo nella possibilità di rispettare quei paletti stabiliti. E' difficile riuscire a prevedere una ripartenza per la Serie A, figuriamoci per la Serie C dove ci sono risorse molto più basse".

Un ritorno in campo utopistico visto che non si gioca praticamente da tre mesi?
"E' difficilissimo ritornare in campo adesso, lo sarà ancora di più per le continuazioni. Ad ogni modo è difficile recuperare la condizione atletica dei ragazzi, è veramente complicato riuscire a rimetterli nella condizione ottimale per riprendere un campionato. Teniamo conto che solitamente gli atleti sono abituati ad avere una pausa di un mese, quest'anno invece sarà lunghissima visto che siamo già a tre mesi. I rischi di infortunio saranno molto alti".

Altra decisione riguarda il blocco delle retrocessione che interessa da vicino il Gozzano.
"Anche in questo caso la Lega si è espressa quasi all'unanimità, nel nostro girone ci sono undici gare da giocare e nelle zone calde il distacco tra noi e la salvezza diretta è di soltanto sei punti. Abbiamo investito tanto nel mercato di gennaio facendo soltanto quattro partite, è chiaro che il danno sarebbe grandissimo per il futuro di queste realtà. L'unanimità per questa decisione è un gesto di compattezza di tutta la Lega".

Soprattutto perchè il Gozzano nel mese di gennaio ha investito tanto per salvarsi ed il distacco dalla penultima è di solo due punti.
"E' il riassunto corretto della nostra politica aziendale. Non aver la possibilità di poter giocarci la salvezza pregiudica tutta la nostra annata. Chiaro che si spera da parte della FIGC dei provvedimenti per tutelare società serie come la nostra che a gennaio hanno investito invece di smobilitare".

Di cosa avrebbe bisogno la Serie C in questo momento?
"Sicuramente avrebbe bisogno di minor costi o più entrate. In questo momento le società non riescono ad essere autosufficienti, un'altra soluzione potrebbe essere ridurre le squadre. Vedo improbabile l'ipotesi di una Serie B a 40 squadre. La FIGC ha responsabilità di fare scelte importanti quest'estate".

Per concludere, come si immagina la Serie C post emergenza?
"A prescindere dalla decisione di ampliare il format per un anno, non facendo retrocessioni, il rischio che non si raggiungano le sessanta squadre è molto concreto. Il virus ha fatto calare drasticamente il reclutamento di sponsorizzazioni nel mercato, sono difficoltà che colpiranno molte realtà. La cosa più brutta è quella di rischiare di fare gran parte della stagione senza pubblico, sarebbe la parte più brutta. Penso che anche con i ripescaggi e le nove dalla Serie D, sono convinto che la C a 60 squadre non arriva".


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