INTERVISTA TC - Colombo: "Con l'Alessandria rimontati 12 punti in 12 gare"
Approdato ad Alessandria a fine febbraio, mister Alberto Colombo ha guidato i Grigi fino ad un inizialmente insperato posto nei playoff. La stagione si è poi conclusa con l'eliminazione di Vercelli e Colombo non è stato confermato sulla panchina dei piemontesi. TuttoC.com ha intervistato in esclusiva il tecnico di Cesana Brianza, partendo proprio dall'addio con il club:
"Quando si cambiano le cose a livello societario c'è sempre la possibilità che chi arrivi decida di affidarsi ad altre persone, diciamo elementi di fiducia. Penso che, al di là di tutto, la motivazione o una delle motivazioni sia questa. Possiamo dire comunque di aver fatto molto bene. A livello lavorativo credo sia stato apprezzato quello che la squadra e lo staff hanno fatto in questi quattro mesi".
All'ultima giornata l'Alessandria ha anche agguantato i playoff, purtroppo poi è arrivata l'eliminazione con la Pro Vercelli.
"Quando siamo subentrati la distanza dal decimo posto era di dodici punti. Dodici punti in dodici partite con un calendario molto complicato. L'Alessandria affrontava otto squadre nelle prime otto posizioni, più il Cuneo, che sarebbe dovuto essere in griglia playoff. Ci sono stati tre scontri diretti, dei quali due vinti e uno pareggiato, quello col Gozzano a due giorni dal mio arrivo. Per quanto riguarda il match con la Pro Vercelli, credo che ci sia una caratura di squadra diversa. La nostra ha raggiunto i playoff, ma la Pro ha dimostrato di avere un tasso tecnico e una struttura fisica superiori. La gara comunque l'hanno decisa gli episodi. Abbiamo sofferto nei primi quindici minuti, subendo l'avvio ad alta intensità dell'avversario, per poi trovare il pareggio e tenere la gara in equilibrio fino a venti minuti dalla fine quando siamo andati sotto per un autogol e lì la partita è cambiata".
Due anni fa l'Alessandria ha sfiorato la B, poi non è più riuscita a ripetersi. C'è comunque la possibilità nel prossimo futuro per questa squadra di tornare a puntare a categorie superiori?
"Senza dubbio. Ho potuto percepire il potenziale dell'Alessandria in prima persona. Sia da avversario, quando lottava per i primi posti, sia quest'anno. Ho visto una piazza che ha fame di calcio e che è molto legata alla squadra. E che naturalmente dopo i grandi campionati del recente passato, in questa stagione, visti i risultati, si è un po' distaccata. Ma il potenziale c'è tutto, a partire dalla società solida, dalla tifoseria comunque attaccata ai colori, passando per il "Moccagatta", uno stadio storico che ti fa venir voglia di scendere in campo anche se sei un allenatore o uno spettatore. Ci sono tutti gli ingredienti affinché l'Alessandria possa puntare nuovamente in alto. Chiaramente tutto dipende dalla politica del club e dalla possibilità di spendere o meno".
Questa per la Serie C non è stata probabilmente la migliore delle stagioni con il caos che si è creato sin dall'estate.
"Si è persa ulteriormente la credibilità, c'era stato qualche precedente ma mai come in questa stagione. Il caos ha condizionato anche il rendimento delle squadre e i campionati. Facciamo l'esempio dell'Entella: ha dovuto soffrire per tornare in Serie B. Perché ha avuto un campionato talmente intenso che non perdere qualche colpo sarebbe risultato impossibile. Ci sono delle squadre che sono arrivate a fine stagione commettendo degli illeciti amministrativi, messe in competizione con chi ha rispettato le regole. Per cui tanti di questi fattori hanno condizionato gli esiti in particolare del Girone A, il più martoriato, oltre al C. L'unico immacolato è stato di fatto il Girone B, mentre gli altri due sono risultati alterati".
C'è comunque una voglia di rinnovamento. Tra l'altro uno dei provvedimenti più importanti sportivamente parlando al momento è l'abolizione delle liste over.
"La ritengo una decisione molto sensata. Perché dà la libertà ai club quale politica di mercato adottare e agli altri di poter valorizzare i giovani qualora il loro budget non vada oltre una certa soglia o se la politica è quella. Credo che la meritocrazia debba tornare al centro di tutte le categorie professionali, non solo nel calcio ma in generale. E parlando nello specifico di calcio, si deve dare la possibilità a chi è più bravo di giocare. Il giovane deve ovviamente far parte del sistema e concordo con i miei colleghi, quando dicono che se il giovane è bravo, non ha bisogno di regole per poter giocare".
Domenica le gare di ritorno dei playoff. Si prospettano scontri davvero interessanti.
"Sicuramente sarà molto interessante vedere le gare in bilico, che si può dire sono tre su quattro. Il Piacenza ha un po' indirizzato la sua gara con il successo dell'andata, ma dovrà comunque stare attento. Io ho visto i biancorossi direttamente in campionato, dove li ho affrontati. Sono una squadra molto esperta che, al di là della batosta subita all'ultima giornata, superato questo scoglio psicologico, ha davvero la possibilità di arrivare fino alla fine. Certo, dovesse passare si scontrerà con la vincente di Trapani-Catania. L'Imolese ha ben figurato fino ad ora, anzi credo sia la vera sorpresa di questa Serie C, ma il Piacenza ha messo la sfida in discesa. Sugli altri campi invece ci sarà grande competizione, il Pisa è forse favorito sull'Arezzo visto il risultato dell'andata, ma anche lì c'è maggiore equilibrio. Nessuno di questi risultati è comunque scontato e sarà un piacere guardare questi match in televisione o, meglio, direttamente allo stadio".
Mister Colombo è tornato in panchina dopo una breve parentesi facendo molto bene. Il suo futuro?
"Chiaramente mi piacerebbe trovare una soluzione, una società che mi dia la possibilità di allenare puntando ad un campionato positivo. Allenatori siamo tanti, la competizione è molto alta. Qualche pour parler c'è stato, ma per ora nulla di concreto. Vedremo se nei prossimi giorni accadrà qualcosa".