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INTERVISTA TC - Cannarsa: "Il Pescara dimostra molta solidità, fondamentale in Lega Pro"

di Raffaella Bon

Juriy Cannarsa, ex giocatore della Fermana e del Pescara, è intervenuto ai microfoni di tuttoc.com. Queste le sue parole:

Come sta andando la tua nuova avventura?

"Qui in Albania c’è molta passione per questo sport. Le cose stanno andando bene, nonostante sia arrivato da poco più di un mese. Il presidente è una persona molto preparata e presente, tiene molto alla crescita del suo club".

Che differenza c'è tra il nostro calcio e il loro?

"Il calcio italiano è ancora ad un livello superiore quello albanese soprattutto nella mentalità. Già fra i dilettanti in Italia puoi respirare aria di professionismo e c’è cura dei dettagli. Qui la serie A vive di queste attenzioni un po’ meno la serie B, ma i club stanno cercando di migliorare anche in questo. Qui all’Apolonia c’è tutto per diventare un club importante. Abbiamo 2 campi più lo stadio, 15 camere, sede amministrativa , palestra e squadre femminili tutto in un unico centro".

Settimana particolare a Fermo, con l'arrivo di Riolfo.

"La Fermana ha raccolto molto poco nelle prime 4 giornata. Evidentemente il cambio è figlio di qualcosa che manca alla squadra, anche se a volte la tendenza e’ di dare poco tempo agli allenatori per cambiare un momento negativo della squadra".

Il Pescara è la prima candidata a vincere il campionato?

"Il Pescara dimostra molta solidità, e in Lega pro è fondamentale per dare continuità ai risultati e ottenere la vittoria di un campionato".

Ogni anno spariscono sempre più società nel nostro calcio.

"Molte squadre negli ultimi anni hanno avuto problemi nei bilanci e soprattutto nella gestione delle annate. Intanto credo che imprenditori che hanno fallito già in passato non devono avere la possibilità di ripetersi in maniera negativa in altre. Il controllo deve essere maggiore, è necessario però abbassare la tassazione sui contratti che portano spesso i presidenti a pagare a caro prezzo alcuni errori fatti in sede di acquisto dei giocatori. Per tutela anche dell’atleta che altrimenti sarebbe oggetto di negatività eccessive".


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