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Giorno: "Il telefono squilla, non mi sono mai fermato. L'infortunio è alle spalle"

di Antonino Sergi

E' uno degli svincolati di lusso, Francesco Giorno è in attesa della chiamata giusta per rimettersi in pista dopo l'ultima stagione sfortunata all'Albinoleffe per via di un infortunio. A tal proposito, ai microfoni di TuttoC.com, ha parlato il centrocampista che ha in bacheca anche i playoff vinti con la maglia dell'Alessandria. "Lo scorso anno è stata una stagione molto sfortunata, ho subito un infortunio e non sono riuscito ad esprimermi ai miei livelli. Adesso l'infortunio è alle spalle, ho svolto tutto il ritiro con l'Albinoleffe giocando anche le amichevoli. Fisicamente sto al massimo, sono sul pezzo e sono in attesa che si concretizzi qualche situazione. Qualche interessamento c'è stato".

Ogni anno diventa più complicato per un over trovare squadra in C?
"Ogni anno diventa sempre più complicato, tra il discorso delle liste e dei giovani oppure delle situazioni societarie complicate, si trovano svincolati tanti giocatori over con un curriculum importante che potrebbero dire ancora la loro in questa categoria".

Quindi il telefono squilla in questo periodo.
"Si, squilla e non lo nascondo. Non vedo l'ora che si concretizzi qualcosa, ho tantissima fame e tantissima voglia soprattutto per riscattare l'ultima stagione sfortunata. Sono nel pieno della maturità e posso dare ancora tantissimo. Pochissimi anni fa vincevo i playoff con l'Alessandria, purtroppo il calcio è così e da un momento all'altro passi dalle stelle alle stalle ma il calcio ti dà sempre un'opportunità".

Dalle stelle alle stalle, come del resto è successo all'Alessandria. Te lo aspettavi?
"E' stato un duro colpo, sono arrivato a gennaio ad Alessandria e siamo riusciti con Longo a vincere i playoff e la proprietà di Masi era importante. Ho conosciuto un ambiente fantastico, una tifoseria fantastica e ho solo ricordi stupendi. Mi dispiace per come è andata a finire adesso, quell'ambiente non si merita una fine del genere. E' una piazza del Nord atipica, senti il calore e la passione di una piazza del Sud. Non me lo aspettavo però nello stesso tempo è la dimostrazione che ogni anno possono venire fuori delle spiacevoli sorprese. Auguro all'Alessandria di tornare quanto prima nelle categorie che merita".

Da Alessandria a Piacenza, rimane l'amaro in bocca per quella salvezza mancata con il Piacenza nonostante il grande girone di ritorno?
"E' ancora una ferita aperta, sono arrivato a Piacenza a gennaio con la squadra che aveva 13 punti. Con mister Abbate abbiamo svoltato, abbiamo fatto 25 punti nel girone di ritorno e siamo retrocessi per la differenza reti con l'Albinoleffe. Quella era veramente una squadra importante, avevamo costruito un gruppo bellissimo e sano con un bel mix tra giocatori esperti e giocatori giovani con tanta qualità in ogni reparto. Abbiamo fatto un percorso importantissimo ma non era facile, quando però ti trovi sempre lì a navigare in quelle acque nonostante le vittorie ed è stata una sconfitta che non meritavamo. Nell'ultima gara con il Vicenza tutto lo stadio ci ha applaudito, una piazza veramente meravigliosa con una tifoseria super. Hanno riconosciuto lo sforzo e l'impegno della squadra".

Hai giocato con Vicenza e Triestina, se la giocano con il Padova per vincere il campionato?
"Il Padova sta dimostrando una solidità importante, è arrivata seconda dietro il Mantova che ha fatto un campionato a parte. Il Vicenza sulla carta è quella più completa, al netto degli infortuni di Ronaldo e Ferrari, e più forte. C'è pure la Triestina, sono tre corazzate. Ma occhio alle possibile outsider che alla fine non sono outsider come Feralpisalò e Lecco ma anche l'Atalanta U23. E' un girone sottovalutato, ci sono tante squadre importanti".

Adesso non resta che attendere la chiamata giusta.
"Sono molto carico, non vedo l'ora di sposare il progetto giusto. Fisicamente sto benissimo, non mi sono mai fermato e ho svolto tutta la preparazione giocando anche le amichevoli con l'Albinoleffe". 


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