Colombo: "Vera Pro Sesto non abituata a mollare. Ingeneroso sparare su Ferrero"
Jacopo Colombo, ex direttore sportivo della Pro Sesto, è intervenuto ai microfoni di TuttoC.com per commentare la situazione in casa biancoceleste, con la squadra in crisi nera e l'addio del ds Califano e di mister Paci.
Ieri giornata cruciale per la Pro Sesto.
"Sinceramente non sono sorpreso, credo che è sotto gli occhi di tutti che qualcosa non ha funzionato e credo che non essendo uomini di calcio, mi riferisco alla dirigenza che sta sopra la parte sportiva, la loro confusione ha generato un risultato sportivo non all’altezza delle aspettative".
A questo punto ci si deve credere per tirarsi fuori dalla palude.
"Hanno messo finalmente un mister (Angellotti, ndr) che per me, oltre a essere molto bravo, ha il dna sestese, in più ci sono Gattoni, Toninelli e Del Frate che l’hanno già vissuta. Se remano tutti dalla stessa parte possono ancora sperare. La vera Pro Sesto non è abituata a mollare".
Dopo due anni che idea si è fatto di questa società?
"L’idea che ho sempre avuto è che a Sesto finché ti lasciano lavorare il risultato lo ottieni sempre quando qualcuno vuole fare quello che non è capace di fare, è lì che nascono i problemi. Da sempre li ho vissuti sulle mie spalle, solo che io ero forte e quindi mi scivolava tutto addosso. Trovo inoltre ingeneroso sparare su Ferrero, l’anno scorso non ho visto dargli meriti eppure era sempre lì. Quest’anno le responsabilità sono di altri e chi vive il mondo Sesto, sa bene di chi si tratta".
In questo momento cosa serve per uscirne?
"Devono compattarsi e chi è lì solo per ego personale e non perché ama la Pro Sesto lo devono mettere in disparte. Come è successo con me due anni fa, quando mi erano stati messi i bastoni fra le ruote, poi messo in disparte e il risultato è stato netto, ci siamo salvati. 14 partite 23 punti, salvezza insperata. Chi ha la memoria corta è chi sta portando la Pro alla retrocessione. Ma ripeto è ingiusto che Ferrero passi per il colpevole, ha fatto tanto per la crescita e non merita di essere messo alla gogna".
Come vede la parte bassa del Girone A?
"È una bella lotta, sono tutte squadre che possono venire fuori dalla situazione in cui si trovano, ma devono lottare fino all'ultima giornata, chi sarà più coeso ne verrà fuori".
Del resto del Girone cosa pensa?
"Il girone è sempre più o meno quello, il problema è che vedo poca programmazione e troppi addetti ai lavori che devono combattere con delle società improvvisate".
È il Mantova la squadra destinata alla promozione?
"Il Mantova ha fatto un campionato a parte, Botturi ha fatto un altro capolavoro insieme al mister e allo staff".
Mai come quest'anno si sono vissuti tanti esoneri...
"Perché non si dà il tempo, tutti vogliono spendere poco e vincere, troppo facile, ci vogliono 4/5 anni per costruire. Se la squadra non gira è colpa di tutti, però anche i mister dovrebbero sposare più il progetto e non pensare che sono gli unici che possono cambiare il corso della stagione, è giusto che abbiano le loro idee ma devono capire il volere della società e essere un tutt’uno".
Ogni anno si assiste a società in crisi: cosa dovrebbe fare la Lega per evitare queste situazioni?
"io credo che la Lega le stia provando tutte, credo assurdo togliere le squadre professionistiche, per me sarebbe un fallimento, si creerebbe ancora di più un precariato del lavoratore sportivo".