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Barletta, il neo ds Rizzieri a TLP: "L'esperienza al Bra mi ha insegnato tanto"

di Luca ESPOSITO
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Il nuovo direttore sportivo del Barletta Marco Rizzieri promette grande impegno per permettere alla squadra di dotarsi di un buon organico e di conservare così il professionismo. Come egli stesso ha riconosciuto ai microfoni di TuttoLegaPro.com, la sfida è proprio questa, fare in modo che i tifosi di Barletta ritrovino entusiasmo dopo la mediocre stagione scorsa. Intanto la squadra dovrebbe andare a Cascia per il ritiro, e dovrebbe cominciare tra il 15 e il 18 luglio.

“Penso che per me il Barletta sia un passaggio importantissimo, sono capitato in una piazza che ha fame di calcio, come me – spiega Rizzieri – e perciò mi metterò a disposizione a trecentosessanta gradi per il club biancorosso”.

Com’è mister Sesia?

“Marco Sesia è stato un giocatore di Serie A e Serie B, ha già allenato in Lega Pro, arriva da due-tre anni di Serie D fatti bene, e anche lui ha colto questa opportunità senza farsela scappare. Penso possa fare carriera. Ha determinazione e voglia di emergere”.

Andrà ai campi per osservare qualche giovane che possa fare al caso?

“Sì, ma noi faremo un mix con 4-5 giocatori di categorie e altri elementi giovani, che magari possano venire dalle Primavere o magari possano emergere dal settore giovanile nostro: ce ne hanno parlato bene. Abbiamo bisogno di gente che abbia fame di vittorie”.

Sarà difficile trattenere i vari D’Errico e Guglielmi?

“D’Errico è un elemento molto interessante, stiamo difatti valutando delle proposte che ci sono arrivate per lui; e per quanto riguarda Guglielmi ci sono squadre professionistiche di categoria superiore che si sono interessate. Vogliamo valutare anche le opportunità che possano aiutare questi ragazzi a crescere: se possono migliorare, perché no? Noi non tarpiamo le ali a nessuno: siamo un serbatoio”.

La prossima stagione sarà ancora più difficile, perché al di sotto della Lega Pro unica ci sarà direttamente la Serie D.

“Sì, ma è tutto difficile nella vita. Ci mettiamo in gioco anche noi, cercheremo di creare una squadra competitiva almeno per la salvezza. Dobbiamo cercare di fare più punti possibili per l’obiettivo principale e poi si vedrà. Se poi riusciamo a trovare qualche giocatore che faccia bene, sappiamo che quelli che fanno la differenza sono gli attaccanti: ci servono due punte che possano gonfiare la rete”.

Cosa si sente di promettere ai tifosi di Barletta che hanno sofferto molto per quello che è stato il campionato?

“Che troverò dei giocatori che finiscano la partita con le maglie sudate, che ci mettano l’anima. Se quei giocatori avranno la possibilità di giocare per il Barletta, è perché se lo saranno meritato. Dovrò essere bravo io a prenderli, e dovrà essere bravo anche l’allenatore a inculcare loro questa mentalità: l’impegno non dovrà mai mancare”.

Lei è reduce dall’esperienza al Bra, ma si è rivelato un campionato difficilissimo. Cosa c’è da salvare della stagione?

“Chi non conosce la realtà di Bra magari può pensare che la stagione sia stata disastrosa, ma Bra è comunque una città piccolina e per passato sportivo poteva essere da Eccellenza, poi ci siamo trovati a fare la C2 al cospetto di squadre come Monza, Alessandria… Ho vinto due campionati di fila, ho venduto un calciatore alla Juve che avevo preso dalla Prima Categoria – si tratta di Diagné, ndr – Cosa posso salvare, è stata una grandissima esperienza. Mi sono trovato benissimo e ho fatto anche il corso di direttore sportivo a Coverciano. Soprattutto ho imparato una cosa, che nelle stagioni negative c’è sempre da imparare”.


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