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Una settimana "all inclusive" per la C: dal Galà, al dramma Ancona, per arrivare alla finale. Ecco il nuovo Girone C

di Luca Bargellini

Quella che sta per concludersi è stata una settima tutt'altro che "banale" nel magico mondo della Serie C. Dove, come dicevano gli Articolo31 "l'impresa eccezionale è essere normale".

Dall'evento di lunedì alla Triennale di Milano dove la Lega Pro si è tirata a lucido per ripresentarsi al grande pubblico, non solo con una veste grafica (il nuovo logo strizza l'occhio alle nuove generazioni, quelle dei gamer ed è giusto così), ma anche e soprattutto con la volontà di ricordare a chi vive nei piani alti, che proprio nella 'Notte della C' erano in stragrande maggioranza, quanto la terza serie possa rivelarsi importante per loro. Con o senza seconde squadre.

Il giorno successivo, quando la memoria di piume e paillettes andava via via scemando, è stata la volta del giorno più temuto da tutti coloro che ruotano attorno al monto della Serie C: quello della scadenza delle domande d'iscrizione. In attesa che la Covisoc controlli come le sessanta aventi diritto hanno fatto i compiti a casa, è esplosa, immancabile, la prima bomba. Vestita di bianco e di rosso. I colori dell'Ancona.

Fra le tante società che erano nel mirino, perché considerate traballanti, quella Dorica infatti non c'era. Tony Tiong, manager malese proprietario della società, in questi anni di gestione mai aveva fatto anche solo pensare ad una situazione simile. Con il club ad un passo dall'esclusione per non aver pagato gli stipendi ai propri tesserati. Oggettivamente una sorpresa per tutti. Un po' come lo scorso anno avvenne con il Pordenone e la scelta della famiglia Lovisa di rinunciare all'iscrizione per ripartire da zero vista l'incapacità di sostenere i costi di gestione di un club professionistico.

Una situazione, questa, che spalancherà molto probabilmente le porte all'ingresso della terza formazione b del calcio italiano: quella del Milan. In rossonero è già tutto pronto: dalla struttura societaria, al parco giocatori (ovviamente da rifinire), passando per il tecnico e lo stadio (ancora da adeguare). Con Atalanta e Juve il progetto seconde squadre si allarga e prende sempre più piede. Con la curiosità, magari infantile, di capire quale delle tre finirà nel Girone C. Regole federali alla mano, infatti, le Under23 devono essere spalmate sui tre gironi in maniera equa prima di poterne inserire due nel medesimo (esempio: per avere due squadre B nel Girone A occorrerà che ne entri una quarta).

Il Girone C avrà, dunque, per la prima volta a che fare con una seconda squadra nel corso della stagione regolare. E chissà come la prescelta fra le tre si adeguerà al campionato e al club del calcio del sud Italia.

Un girone, tra l'altro, che non avendo più squadre in corsa per la promozione e OVVIAMENTE in attesa dell'ok alle varie domande d'iscrizione si può già delineare senza grandi problemi: Audace Cerignola, Avellino, Benevento, Casertana, Catania, Cavese, Crotone, Foggia, Giugliano, Latina Messina, Monopoli, Potenza, Picerno, Sorrento, Taranto, Team Altamura, Trapani, Turris e formazione B.

"Last but not least" come direbbero nei possedimenti di sua Maestà, la sfida finale fra Carrarese e Vicenza. Il primo atto del duello che regalerà la ventesima e ultima partecipante al campionato di Serie B non è stato certo esaltante. Le squadre probabilmente hanno accusato sia la tensione, che la stanchezza e un po' anche il primo caldo dell'estate 2024. La speranza che domenica pomeriggio a Carrara, a metà strada fra le cave dove Michelangelo Buonarroti andava a scegliere il marmo per i suoi capolavori e lo scintillio del Mar Tirreno, la sfida di ritorno assorba, anche solo in parte, il bello che fa da cornice all'ultimo atto di questa stagione.

Con la speranza che finire in bellezza sia di buon auspicio anche per il futuro prossimo.


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