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Ternana, giusto continuare a giocare al massimo fino alla fine. Gli alibi di Gautieri e l'in bocca al lupo a Capuano

di Luca Esposito

Editoriale di oggi che si apre con il ribaltone in casa Foggia, purtroppo inevitabile dopo la sconfitta interna con il Giugliano che ha spinto il presidente ad annunciare l'esonero di Brambilla in conferenza stampa. "Non possiamo continuare a collezionare figuracce, è da tempo che la squadra è disposta male in campo e che subiamo troppi gol. Per quanto investito e per la qualità del nostro organico non è ammissibile ritrovarci in questa situazione" le parole di un patron che difende a spada tratta il suo lavoro confermando quanto detto già nei precedenti editoriali: la fiducia nello staff tecnico era venuta meno già da tanto tempo, non a caso il successore di Brambilla era già in tribuna allo Zaccheria in attesa di mettere nero su bianco. Toccherà, dunque, a Eziolino Capuano provare a risollevare le sorti di un gruppo col morale sotto i tacchi, ma indiscutibile dal punto di vista tecnico. Il suo nome ha diviso la piazza rossonera, in parte scettica sulla scelta della proprietà. Tuttavia, piaccia o no sul piano caratteriale, l'ex trainer di Avellino e Taranto ha dimostrato di essere una garanzia per la categoria e potrebbe esaltarsi ulteriormente in un contesto caloroso e passionale come quello foggiano. Un in bocca al lupo anche a Brambilla, professionista serio e preparato che probabilmente non ha avuto tempo e fiducia per trasmettere le sue idee. Una bocciatura pubblica di quella portata, con la "pretesa" che venissero rassegnate le dimissioni, è un qualcosa che forse si poteva evitare. Restando in Puglia, prosegue il periodo negativo di un Taranto destinato a lottare fino alla fine per salvarsi dopo aver sognato la serie B fino a giugno. Bisogna però riconoscere al bravo Gautieri d'aver ereditato una situazione particolarmente pesante, con tanti giocatori (23 su 19) che non hanno svolto la preparazione estiva, che sono arrivati alla spicciolata o che sono alla prima esperienza tra i professionisti. Si può dare questa spiegazione alle statistiche che parlano di un Taranto spesso condannato nell'ultima mezz'ora; la speranza è che, migliorata la condizione atletica, i rossoblu riusciranno a giocarsela ad armi pari con le dirette concorrenti, sperando ovviamente che ulteriori problemi societari non incidano sulla classifica e sul morale di una tifoseria che, in larga parte, ha deciso di non seguire le partite dallo stadio esprimendo con civiltà dissenso e delusione. Dovrà consolidare la propria posizione in panchina il tecnico Longo, passato dalla cavalcata appassionante di Picerno alla dura realtà di un Crotone che rischia di essere grande soltanto sulla carta. Il blasone, però, non scende in campo e in estate la dirigenza avrebbe dovuto prendre almeno un altro elemento d'esperienza per reparto.

Dando uno sguardo generale ai tre gironi e partendo dal raggruppamento settentrionale, non possiamo che rimarcare le difficoltà di una Triestina in caduta libera, sconfitta ancora una volta e contestata dai pochi tifosi che hanno deciso di esserci sempre e comunque. Il ribaltone tecnico appare ormai inevitabile, si parla con insistenza da tempo di un clamoroso esonero di quel Tesser licenziato qualche mese fa pur con una buona situazione di classifica e con uno spogliatoio totalmente dalla sua parte. I misteri del calcio. Il Padova fa sei su sei, primo ko per il Renate che cade sul campo di un Vicenza che, rispetto alla passata stagione, appare più concreto e cinico. Nel girone B, invece, da segnalare il roboante 8-0 della Ternana ai danni di un Legnago lontanissimo parente di quella squadra che fece grandi cose nel campionato scorso sciorinando un calcio piacevole in casa e in trasferta. Gli umbri hanno dominato dal primo all'ultimo secondo, siglando otto reti e attaccando di continuo grazie a calciatori come Donnarumma, Cianci e Cicerelli che, tuttora, farebbero la differenza in categorie superiori. Un risultato che ha riaperto la solita querelle tra chi ritiene bisognerebbe fermarsi senza inferire sull'avversario e chi invece reputa la melina una umiliazione sportiva di entità superiore. Ci sentiamo di sposare la seconda tesi, per tanti motivi è corretto che la Ternana non abbia cambiato spirito e atteggiamento in base al risultato rotondo messo in ghiacciaia già alla fine della prima frazione. Sarà testa a testa col Pescara per la B diretta? Presto per dirlo, ma gli abruzzesi sbancano anche Chiavari dimostrando di saper soffrire senza mai perdere la bussola. Bravo Baldini, bravo Foggia a puntare su gente affamata di riscatto come un decisivo Valzania. Non va il Perugia di Formisano, ko in casa per 1-4 con il Rimini. Nel girone C, detto ampiamente della questione allenatori, fa scalpore la sconfitta del Benevento a cospetto di un Monopoli che è partito benissimo in barba ad ogni griglia e previsione. I giallorossi hanno pagato la giornata poco brillante del reparto difensivo, ma restano tra i candidati al ritorno in cadetteria. Il Trapani sbanca per 1-5 il campo di un Potenza che, al contrario, dovrà guardarsi alle spalle. La rosa, sulla carta, è inferiore a quella della passata stagione e rischia di fare tanta fatica. Infine 0-0 nel derby tra Turris e Avellino, con i padroni di casa che mantengono ancora una volta la porta inviolata e gli irpini che, pur con Biancolino in panchina, rimandano nuovamente l'appuntamento con la vittoria. La sfida al Partenio contro l'ex Capuano promette già scintille.