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SI APRE UN WEEKEND INFUOCATO FRA CAMPO E ALBERGHI. UN MERCATO LUNGHISSIMO SI AVVIA ALLA - SOSPIRATA - CONCLUSIONE INCROCIANDOSI CON UN CAMPIONATO APPENA ALL'AVVIO

di Tommaso Maschio

Quello che si aprirà oggi sarà un weekend di fuoco, un lungo weekend che si chiuderà solo lunedì sera alle 22:00 quando a Milano suonerà il gong di un mercato lunghissimo, forse anche troppo, che per la seconda volta si intreccia al campionato condizionandolo e venendone a sua volta condizionato. Perché le squadre in molti casi sono lungi dall'essere complete (il che è inspiegabile visti gli oltre due mesi di tempo per costruire, ma è ormai una moda che varca i confini italiani basti vedere alle situazioni di Barcellona, Real Madrid o Paris Saint-Germain per citare alcune big mondiali), perché un infortunio può cambiare piani e prospettive e perché un po' tutte – dalla Serie A alla Serie C – attendono i saldi di fine mercato per pescare il colpo che può cambiare il volto della squadra e magari della stagione.

Saranno giorni roventi di trattative fra gli alberghi milanesi e magari anche sugli spalti degli stadi che saranno palcoscenico della seconda giornata di campionato, di contatti telefonici frenetici con tante squadre – c'è da giurarci – che arriveranno al fotofinish per consegnare i documenti e altre che magari resteranno col cerino in mano non riuscendo a chiudere le operazioni (in uscita o in entrata poco importa) imbastite in fretta e furia nelle ultime ore.

In pratica il solito copione ormai trito e ritrito che ormai da anni ci accompagna e che sempre meno piace agli allenatori a cui piacerebbe poter per una volta avere la squadra bella e finita prima dell'avvio per poter lavorare. Un malessere – quello di dover giocare a mercato aperto – trasversale aumentato dal fatto che nonostante a intervalli regolari se ne parli non c'è una data unica di chiusura e ogni nazione si regola come meglio crede creando disparità di tempi, modi e anche costi.


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