Non solo casi: finalmente torna a parlare il campo. Fvs: attenti, non è il Var
Mentiremmo se dicessimo di non essere preoccupati. Non possiamo nascondere che, dopo una stagione travagliata, ne sta per iniziare un’altra destinata (molto probabilmente) a esserlo altrettanto. Non facciamo finta, non l’abbiamo mai fatto e non lo faremo mai, che in Serie C non esistano casi da monitorare, bombe a orologeria pronti a esplodere. Delle situazioni di Triestina e Rimini abbiamo scritto e scriveremo, sperando che l’epilogo sia ben diverso da quello che tutti immagino. È, giornalisticamente, inevitabile dare ampio spazio a certe vicende. Ciò non toglie che questo campionato non meriti di essere raccontato solo per i suoi casi, peraltro spesso ereditati.
È la settimana in cui inizia la Serie C, dopo le prime schermaglie di coppa. Finalmente torna a parlare il campo, e avrà tante cose da raccontare. Lo ha fatto l’anno scorso, ferito da Taranto e Turris, ma pure esaltato dai tre duelli nei tre gironi, dal testa a testa Padova-Vicenza alla rimonta dell’Avellino.
Ci aspetta una stagione, al netto delle sue criticità, che ci auguriamo altrettanto emozionante e che, numericamente, avrà ben più cose belle da narrare rispetto alle difficoltà. Nel girone settentrionale il Vicenza insegue di nuovo la promozione, ma si trova un gigante come il Brescia, con il Cittadella terzo incomodo e un paio di outsider niente male. La Juve lascia il Sud e nel girone B potrebbe anche dire la sua: dopo tanti anni, sarebbe anche il caso di osare un po’ di più. Il raggruppamento di mezzo sarà molto equilibrato, occhio all’Arezzo che sta lavorando bene. Catania o Salernitana, ne passerà soltanto una: potrebbe essere il titolo del girone C. Non fosse che: ci sono comunque i playoff; non ci sono solo loro, anzi. Benevento, Crotone, Trapani, ma attenti al Potenza, per citarne alcune.
Tra le tante belle novità della nuova stagione, ci sarà il Football Video Support, grazie allo sforzo (economico e di personale) profuso da Lega Pro e Aia oltre a Figc. Il Fvs non è il Var, e non è solo questione di nome. A parte alcune inevitabili similitudini tecniche, e l’ovvia presenza di un monitor, ci sono differenze enormi. Le telecamere negli stadi di C sono molte meno che in A (in molti casi due o tre, non di più) e questo vuol dire meno immagini. La valutazione è di fatto rimandata sempre all’arbitro, senza alcuna seconda voce. Le possibilità di intervento sono molto più rarefatte e la questione “chiamata” (due a squadra) dovrebbe responsabilizzare tutti: speriamo di non vederne molte per perdita di tempo, per esempio. Il Fvs sarà uno strumento utilissimo, ma non una sentenza come (dovrebbe essere) il Var, e dovrà essere giudicato in base a questi criteri. Un aiuto per evitare qualche errore e parecchie polemiche, non lo spunto per alimentare le seconde.