"Non gettiamo tutto alle ortiche". Ad Avellino il presidente predica calma e concede fiducia a mister e squadra. Ma fino a quando?
“Il difficile momento che stiamo vivendo ha generato in tutti noi grande delusione. Tuttavia, dopo tre giornate, ritengo che abbiamo il dovere di non gettare tutto alle ortiche, di credere in questa squadra e di spingerla affinché possa uscire già a partire dalla gara di domenica da questa difficile situazione”. Parole e musica del presidente dell’Avellino Angelo Antonio D'Agostino al cospetto della squadra, dello staff e della dirigenza nella giornata appena trascorsa. Parole che sembrano rassicurare soprattutto il tecnico Michele Pazienza che da giorni viene dato in bilico sulla panchina, dopo la conferma dell’estate scorsa, a causa di un inizio complicato con appena due punti conquistati in tre gare. Parole che allontanano anche la possibilità di un esonero in caso di nuovo passo falso contro la Cavese nel prossimo turno, gara per molti decisiva per le sorti dell’ex centrocampista.
Parole appunto a cui ora dovranno necessariamente seguire i fatti. Se in estate infatti c’è stata reale convinzione nell’andare avanti con un tecnico che da subentrato ha conquistato 24 vittorie e 10 pareggi in 44 panchine, allora il ‘gettare tutto alle ortiche’ suonerebbe un autogol clamoroso dopo appena quattro giornate e forse anche una tacita ammissione di colpa su quanto fatto in estate sul fronte panchina.
Dall’altro lato c’è però la richiesta, lecita, di un cambio di passo da parte di una squadra costruita per battagliare per la promozione diretta e che finora si è nascosta anche a causa di assenze e difficoltà nell’amalgamare una rosa che visto tanti volti nuovi arrivare nel corso del mercato. Anche se proprio il mercato sontuoso portato avanti si scontra un po' con le lamentele su possibili assenze visto che teoricamente in rosa dovrebbero esserci sostituti all’altezza. Serve dunque un svolta decisa, una sterzata, per risollevare la squadra e bloccare sul nascere la contestazione che sta montando nelle ultime ore.
Il presidente irpino ha fatto capire di credere nella squadra e nel tecnico, ma senza risultati è difficile che tutto possa restare immutato con l’allenatore che, in questi casi, è sempre il primo a pagare. Spesso per tutti.