L’incredibile valzer delle panchine: Caos Triestina. Silvione sogna un’altra impresa. Il balletto di Brindisi e l’intuizione Mussa
Il valzer delle panchine non si ferma mai e continua a regalare improvvisi e a volte imprevisti giro di giostra. L’ultimo ballo ha riguardato il Girone C dove in un amen sono saltate altre due panchine. Fatali a Lamberto Zauli e Giorgio Roselli i passi falsi (mezzo per l’ex Zizou Zidane italiano, com’era stato ribattezzato quando giocava) contro Taranto e Foggia. Al loro posto toccherà a Silvio Baldini e Ciro Danucci. Due che da subentranti hanno già vinto e centrato importanti exploit in tempi recenti. Silvione portando il Palermo in B; mentre l’ex difensore pilotando il Brindisi nei professionisti. La mossa più affascinante è stata quella operata dalla famiglia Vrenna. Baldini - si sa - non ha messe misure. Della serie: o la va o la spacca. D’altronde con Zauli la squadra appariva grigia e senza sussulti. Meglio provare la terapia d’urto Baldini per sognare di vincere i Playoff come accaduto due anni fa in Sicilia. Col rischio che tra un mese l’ex Empoli possa salutare la compagnia e tagliare la corda (rinunciando al contratto e relativi emolumenti) se le cose non dovessero andare secondo i piani. Un film già visto nella scorsa stagione a Perugia. Incredibile a Brindisi dove non più tardi di una settimana fa Giorgio Roselli si dimetteva in lacrime. Il club compatto disse no al passo indietro del tecnico, confermandolo. Il pari sul campo della capolista Juve Stabia sembrava il viatico giusto per ripartire. Neanche il tempo di una settimana e i pugliesi cambiano ancora idea, esonerandolo dopo la sconfitta interna col Foggia. Della serie: poche idee e pure confuse da parte della proprietà brindisina. Cambiare allenatore però a volte aiuta e regala la scossa motivazionale necessaria ai giocatori per ripartire. È il caso della Pergolettese che con il ritorno di Giovanni Mussa (due anni fa centrò un clamoroso piazzamento Playoff prima di essere colpevolmente dimenticato…) ha ripreso a marciare nel migliore dei modi, sbancando 3-1 Trento in un delicato scontro diretto salvezza. Mussa conosce perfettamente pregi e difetti dell’ambiente gialloblù. Insomma, l’uomo giusto al posto per cercare di evitare le sabbie mobili dei Playout e acciuffare l’ennesima permanenza in categoria. Chi invece ci sta capendo poco è la Triestina che ha cacciato troppo precipitosamente Attilio Tesser per scommettere su Roberto Bordin. Una scelta a dir poco disastrosa, almeno finora. Tre partite e altrettante sconfitte per l’ex commissario tecnico della Moldavia sulla panchina alabardata. A Trieste sono passati dalla padella alla brace e domenica in caso di sconfitta contro il Vicenza potrebbero decidere di cambiare ancora una volta guida tecnica. Col ritorno di Tesser tutt’altro che da escludere. D’altronde sarebbe la soluzione più logica per mettere una toppa al buco generato da una scelta a oggi totalmente sbagliata…