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L'Ancona ce la fa in extremis, ma ora serve un miracolo con la COVISOC. Dall'Ascoli alla Turris tutto ok per le altre 'pericolanti'

di Tommaso Maschio

Soldi sì, soldi no. In extremis l’Ancona è riuscita a trovare i soldi, circa 450mila euro, per saldare le due mensilità di marzo e aprile che ancora mancavano e che impedivano di presentare l’iscrizione alla prossima Serie C nonostante la fideiusssione fosse pronta. Una corsa contro il tempo, fatta anche di momenti di forte tensione con i tifosi radunati sotto la sede, che avrebbe portato il club a presentare la domanda, con i bonifici partiti alle 23:59, anche se ora servirà un vero e proprio miracolo affinché questa venga accolta dalla COVISOC che da qui al 12 giugno studierà tutti i vari incartamenti per verificare che siano corretti in tutte le loro parti pena il rigetto. 

Il club dorico è così appeso a un filo molto sottile, con grosse possibilità che si rompa nel corso dei prossimi giorni, e le porte di un altro fallimento che si aprirebbero dopo quello del 2017 che la fece ripartire dalla Prima Categoria per poi scalare le varie categorie fino all’Eccellenza e ritrovare il professionismo tramite la fusione con il Matelica nel 2021. Sembrava l’inizio di una nuova era che invece dopo appena tre anni finisce con un nuovo fallimento e una ripartenza dal basso. Il tutto nonostante il patron malese Tony Tiong sia in procinto di acquistare il Koper in Slovenia e si vociferi di un suo interessamento, smentito per ora dal diretto interessato, per l’Hellas Verona nella nostra Serie A. Difficile capire come possa visto che dopo aver ribadito solo poche settimane fa che “il progetto va avanti e proprio in questi giorni stiamo dedicando tutti i nostri sforzi per rendere l’U.S. Ancona che non è in vendita, un club sostenibile e di successo”, Tiong non abbia più fatto sentire la propria voce, non rispondendo neanche al primo cittadino della città marchigiana che chiedeva lumi sulla situazione cercando una soluzione in extremis per salvare la categoria. Un finale brutto e amaro, con l’obiettivo ora di iscriversi almeno in Serie D per non dover partire ancora una volta dal basso della piramide calcistica italiana.

Ce l’hanno invece fatta a presentare la domanda d’iscrizione nei tempi corretti le altre squadre in bilico: dalle neo retrocesse Ascoli e Lecco passando per Foggia e arrivando alla Turris. Tutte squadre alle prese con il cambio di proprietà che dovrebbe concretizzarsi una volta avuto il via libera dalla COVISOC. Nei primi tre casi sarebbero stati gli attuali proprietari a pagare e mettere le garanzie di rito sul piatto, mentre nel caso dei corallini sarebbe stato decisivo l’intervento del nuovo patron in pectore.


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