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Il fatto della settimana - Scontro Krollis-Clotet, l'epilogo finale: "Capitolo chiuso, non dobbiamo aiutare gli avversari"

di Valeria Debbia
Pep Clotet

Il fatto di questa settimana nasce in realtà alla fine della scorsa, più precisamente nella serata di venerdì 8 novembre, quando Raimonds Krollis, attaccante della Triestina, si fa espellere al 34' della gara, poi persa, contro la Giana Erminio. Il giovane - di proprietà dello Spezia - si rende colpevole di un fallo di reazione su Ferri (schiaffo sulla schiena del difensore che lo aveva precedentemente spinto) e l'arbitro gli sventola inevitabilmente il rosso. A quel punto parte la furia di mister Pep Clotet, che strattona violentemente il suo giocatore, immagini che poi fanno il giro del Web nazionale e internazionale, e ha parole di fuoco per lui in sala stampa: "Penso che per quello che è successo nell'episodio dell'espulsione, la reazione sia stata giusta, quell'espulsione non deve succedere nel calcio. Krollis è qui in prestito, rappresenta un'altra società che lo manda qui in prestito e lui fa questo alla Triestina, alla società che lo ha mandato qui e al calcio. Cosa mi è venuto in mente? Vi dico la verità, io ho un figlio di otto anni che oggi ha visto questo, vengo da una cultura in cui questo non può succedere, un calciatore che fa questo se lo fa per strada rischia conseguenze con la legge, non è normale. E non dobbiamo accettarlo in nessuna maniera, per il rispetto verso me come allenatore Krollis per me ha finito con la Triestina. Gli ho detto in faccia queste stesse parole, che con me come allenatore ha finito oggi con la Triestina".

In seguito a questo episodio, la società giuliana ha ribadito in una nota che "azioni di questo tipo sono inaccettabili e non rispecchiano i valori del club. Il calcio produce emozioni potenti ma, a prescindere dalle circostanze, i valori fondamentali di rispetto e dignità non possono essere compromessi. Il club sta adottando le misure necessarie per valutare adeguatamente la situazione e garantire un ambiente adeguato per i nostri giocatori che rispecchi gli standard desiderati". Un comunicato che sembrava il preludio ad un ulteriore addio (ricordiamo infatti che gli alabardati hanno iniziato la stagione con Santoni in panchina, poi sostituito ad interim da Marino). E invece lunedì la svolta: l’incendio mediatico va spegnendosi e la società opta per non riaccenderlo, anche in considerazione delle tante perturbazioni che hanno investito la squadra negli ultimi mesi, scegliendo una linea soft, senza conseguenze né per l'allenatore - che non viene allontanato - né per il giocatore. 

Martedì quindi le parole di Clotet a cercare di chiudere i conti con quanto accaduto: "Vorrei parlare degli eventi che si sono verificati venerdì sera. Essendo una persona molto competitiva, la mia passione per il gioco a volte emerge con intensità e, per frustrazione, ho preso una decisione in quel momento di cui mi pento. L'espulsione di Raimonds al 30° minuto con un cartellino rosso diretto ha messo la squadra in difficoltà e le conseguenze sono state significative. Anche se le sue azioni possono essere state involontarie, hanno messo la squadra sotto pressione in un momento critico. Mi scuso con Raimonds, con il club e con i nostri tifosi, e riconosco che la mia reazione non è stata quella giusta. Mi impegno ad andare avanti con la squadra in modo da rafforzare il rispetto e la coesione. Raimonds avrà l'opportunità di rientrare in squadra e credo che abbia il potenziale per contribuire positivamente. Questa è stata un'esperienza di apprendimento per tutti noi e confido che alla fine ci renderà più forti come squadra". Insieme a quelle del dg Alex Menta: "La passione ha portato a un incidente non voluto che, sebbene in circostanze difficili, non rappresenta i nostri valori collettivi. Pep lo sa bene, ed io e lui abbiamo discusso a lungo durante il fine settimana, anche con il nostro management, per discutere del nostro percorso collettivo. Abbiamo convenuto che, anche se in breve tempo, il nostro nuovo staff tecnico e la squadra hanno creato un rapporto di rispetto reciproco, che si potrà rafforzare ulteriormente grazie a questa esperienza. Come organizzazione, crediamo fermamente che insieme possiamo uscire da questa brutta situazione e non vediamo l'ora di continuare la nostra collaborazione".

Il Giudice Sportivo non è stato, però, così clemente coi due: entrambi sono stati fermati per tre turni. Il tecnico "per avere, al 33° minuto del primo tempo, tenuto una condotta non corretta, offensiva ed ingiuriosa nei confronti di un proprio calciatore, in quanto, a seguito della sua espulsione, mentre quest’ultimo giungeva in prossimità del tunnel che conduce agli spogliatoi, lasciava l’area tecnica e lo raggiungeva prendendolo per la maglietta all’altezza del torace e strattonandolo con vigoria per varie volte (cinque/sei), senza conseguenze", mentre il giocatore "per avere, al 34°minuto del primo tempo, tenuto una condotta violenta nei confronti di un calciatore avversario, in quanto, con il pallone in gioco ma non a distanza di gioco, lo colpiva con un pugno all’altezza della nuca".

Venerdì, in occasione della conferenza che precede la sfida di Salò, sul campo della Feralpi, Clotet ha definitivamente messo la pietra tombale su quanto occorso: "L’episodio dell’ultima partita è un capitolo chiuso, la società ha detto quello che doveva dire, io ho fatto altrettanto. Non giudico la squalifica e so che il club sta lavorando per ridurla, considerando anche altri precedenti importanti nel passato che hanno portato poi a una riduzione. Quello che è importante per me è che la squadra ha capito finalmente la situazione nella quale ci troviamo, una posizione molto difficile nella quale tutti dobbiamo mettere il nostro massimo per uscirne, non permettendoci nessuna situazione che possa aiutare l’avversario".


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