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Il fatto della settimana - Quando la maglia della Pro Patria diventa una seconda pelle: Sandro Turotti festeggerà nel 2027 l'undicesima annata di fila in biancoblù

di Valeria Debbia
Sandro Turotti

Troppo semplice parlare ancora una volta dell'esonero di casa Trapani, con il tecnico Alfio Torrisi allontanato e ancora non sostituito (a Crotone ha esordito Salvatore Aronica), o delle acque agitate di casa Avellino, dove prima si parla di esonero di Pazienza, poi dell'intera dirigenza, infine arrivano conferme per tutti. 

Il fatto di questa settimana è la scelta nel segno della continuità di casa Pro Patria: il club bustocco ha infatti prolungato al 30 giugno 2027 il contratto col direttore generale e sportivo Sandro Turotti, che ha appena iniziato la nona stagione col club biancoblù ed è quindi deciso a festeggiare l'undicesima annata di fila nel 2027.

Un binomio vincente con la presidentessa Patrizia Testa che ha ribadito, attraverso la sottoscrizione di questo nuovo accordo, "la stima e la professionalità del direttore", così come "è tangibile il suo atto amore nei confronti Pro Patria, che esula da quanto io resterò in carica".

Il 62enne manager biellese, nella sua lunga carriera è stato per un quadriennio in B all'AlbinoLeffe, in C quattro stagioni con Cremonese, Pro Vercelli e Carrarese, un anno al Legnano e sette nella Biellese a inizio carriera. Con la Pro Patria ha vinto la Serie D e lo Scudetto dei Dilettanti nella stagione 2017/18 per poi militare per sei stagioni in terza serie centrando quattro volte i playoff e lanciando nel calcio che conta parecchi giovani.

Qualche nome tra quelli in qualche modo 'scoperti' da Turotti: non possiamo non ricordare il difensore Federico Gatti che nel 2021 è salito prima al Frosinone per poi spiccare il volo alla Juventus, il portiere Elia Caprile, maturato nelle file biancoblù quando ancora era di proprietà del Leeds, per poi lanciarsi tra Bari, Empoli e Napoli, il difensore Niccolò Pirozzi, anch'egli valorizzato dalla maglia dei bustocchi, quando ancora era di proprietà della Fiorentina ed ora al Palermo, e l'attaccante ivoriano Emmanuel Latte Lath, cresciuto grazie al prestito dall'Atalanta alla Pro Patria ed ora in Inghilterra, al Middlesbrough.

Turotti ha ammesso di aver trovato dentro di sé delle motivazioni che lo hanno portato a restare a fianco della Pro Patria, ricordando che l'undicesimo anno di fila sarà "un qualcosa che è fuori dalla normalità che mi rende orgoglioso": "Davanti alla proposta del Presidente - ha evidenziato il dg e ds - ho deciso in poco tempo di accettare; lo scorso anno – non possiamo negarlo – è stato molto difficile, ma nel momento in cui ho sottoposto al Presidente diverse richieste, ho visto la volontà di venirmi incontro, portandola ad ulteriori sacrifici. Tutto ciò mi ha portato a trovare nuovi stimoli per proseguire questa esperienza".

Non nasconde poi le sue ambizioni, tanto che l'obiettivo di questo terzo rinnovo è "creare qualcosa di ancora più bello, che possa restare nella storia di questa società".

La sua storia ricorda da vicino quella del direttore generale Paolo Giovannini al Pontedera: anche lì si è trattato di un rapporto lungo dieci anni, cominciato in Serie D e concluso al termine della nona stagione consecutiva della squadra granata in Serie C, impreziosita da tre partecipazioni ai playoff e da un progetto sportivo diventato modello a livello nazionale.


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