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Il fatto della settimana - La crisi irreversibile di Taranto e Turris, ormai sull'orlo del precipizio: quando la stagione diventa una lenta agonia

di Marco Pieracci

Il girone C rischia di arrivare al traguardo zoppo: le problematiche di Taranto e Turris partono da lontano e la loro risoluzione resta una chimera. Anzi, se possibile, in questi mesi le cose si sono complicate ulteriormente rendendo le rispettive crisi irreversibili: una lenta agonia che si trascina avanti da mesi e che ogni settimana riserva nuovi spiacevoli aggiornamenti. A Torre del Greco, dopo l'allontanamento del tecnico Mirko Conte, la squadra ha disertato la seduta di allenamento di venerdì per poi scendere in campo e rimediare l'ennesima pesante sconfitta sul campo del Monopoli. Poche ore prima si era registrato il definitivo disimpegno dell'ex patron Colantonio facendo tramontare sul nascere la paventata ipotesi di un intervento in soccorso dell'attuale proprietà per evitare il naufragio.

La situazione non va meglio nella città jonica, dove i calciatori stanno valutando la possibilità di procedere con la messa in mora del club rossoblù che va incontro ad un'altra penalizzazione, da sommare al già impietoso -10 scontato in classifica, non avendo pagato gli stipendi di ottobre e novembre. Sfumata la cessione ad Apex Capital Global, uscita di scena, il presidente dimissionario Massimo Giove è intervenuto con una nota ufficiale per prendere posizione sul mancato rispetto del contratto preliminare stipulato nelle scorse settimane. In questo desolante contesto oggi la squadra giocherà la sua ultima partita allo Iacovone, senza l'allenatore Cazzarò che nel frattempo ha rassegnato le dimissioni. E con l'inizio del mercato alle porte lo scenario di un altro fuggi fuggi generale diventa sempre più concreto.


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