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Il dato è tratto - Una coppa per entrare nella storia (e per salvare una stagione)

di Matteo Ferri

Quattro mesi fa, su queste pagine, ci interrogavamo sull’effettiva utilità della Coppa Italia di Serie C, analizzando il cammino delle vincitrici delle ultime otto edizioni, ovvero da quando il titolo vale anche l’accesso privilegiato al primo turno della fase nazionale dei playoff promozione. 118 giorni dopo e con 52 squadre in meno rimaste in corsa, possiamo dire che la coppa attuale serve a buona parte delle formazioni rimaste in lizza per vincerla.  Classifica alla mano, senza voler fare previsioni a lungo termine né voler mortificare i sogni dei tifosi, allo stato attuale solo Ravenna e Union Brescia sembrano poter legittimamente aspirare ad un piazzamento tra le prime tre, rendendo così ininfluente l’eventuale trionfo di coppa.

IN DUE PER LA DOPPIETTA

Tra le squadre rimaste in lizza, l’unica ad avere già una coppa in bacheca è il Latina. I nerazzurri si presentano ai quarti con la posizione di classifica peggiore e hanno alzato il trofeo nella memorabile stagione 2012/13. Quell’anno, con Fabio Pecchia in panchina, poi sostituito da Stefano Sanderra proprio a cavallo tra la finale di andata e quella di ritorno della Coppa Italia, i pontini vinsero per la prima volta nella loro storia il torneo centrando anche la promozione in Serie B grazie ai playoff. A tentare la doppietta è anche il Ravenna, detentrice della Coppa Italia Serie D. In caso di successo, i romagnoli entrerebbero di diritto nella storia del calcio italiano: nessuna squadra è mai riuscita a vincere consecutivamente le due competizioni. Per i giallorossi, il miglior piazzamento rimane, al momento, la semifinale raggiunta nel 1993 (eliminati dal Como) e nel 1996 (fuori con l’Empoli di Luciano Spalletti).

TABÙ DA SFATARE

Non c’è due senza tre, dice il detto, ma è quello che si augurano di scongiurare in quel di Terni. Insieme al Latina, i rossoverdi sono l’unica partecipante del lotto ad aver raggiunto la finale ma, a differenza dei pontini, l’epilogo è stato sempre negativo. Nel 1981, l’uno a zero firmato Valigi al “Liberati” venne ribaltato dall’Arezzo nella gara di ritorno, con il gol vittoria di Barbana nei supplementari. Altra rimonta nel 2020, nella finale disputata a porte chiuse a Cesena a fine giugno, a causa della pandemia, stavolta per mano della Juventus U23. La Ternana, così come il Brescia, può vantare anche una semifinale nella Coppa Italia maggiore. Nella stagione 1979/80 (culminata con la retrocessione in Serie C), gli umbri mandarono a casa la Fiorentina nella fase a gironi e il Napoli nei quarti di finale, prima di essere estromessi dai futuri campioni della Roma, non senza aver fatto soffrire la squadra di Liedholm nella semifinale di andata. Più recente l’exploit delle rondinelle, che nella stagione 2001/02 fecero fuori il Como e i Campioni d’Italia in carica della Roma per poi cadere contro il Parma alle porte della finale. I lombardi, però, nelle tre partecipazioni alla Coppa Italia di Serie C non sono mai andati oltre gli ottavi di finale.

COMUNQUE VADA SARÀ UN SUCCESSO

Delle altre squadre rimaste in lizza, il Crotone vanta una semifinale nel 2004 (doppia sconfitta contro la Pro Patria), mentre Renate, Pro Vercelli e Potenza possono ambire a migliorare il loro miglior piazzamento nella competizione. Lucani e piemontesi hanno raggiunto i quarti solo una volta (nel 2019 i primi, eliminati dal Trapani, vent’anni prima le bianche casacche, estromesse dalla Spal), mentre le pantere nerazzurre sono diventate quasi un habitué di questo turno, che li ha visti fermarsi nel 2015, nel 2018 e nel 2023. Del resto i brianzoli sono la squadra con la striscia di partecipazioni consecutive più lunga ancora aperta (15), davanti a Pontedera e Albinoleffe (13) mentre sempre in Brianza è il primato di vittorie nella competizione (i quattro titoli del Monza). Per trovare la primatista di partecipazioni ai quarti di finale, invece, bisogna spostarsi a est: il Padova ne vanta ben 10, con due trionfi, nel 1980 e nel 2022.


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