Foggia, una scelta davvero inelegante. Una bella storia in Serie C: quando il talento batte il diabete
Che la panchina del Foggia fosse in bilico da giorni non era affatto un mistero. Così come la notizia che la gara interna contro il Giugliano rappresentasse ormai l’ultima spiaggia per Massimo Brambilla. Della serie: o la va o la spacca. E per l’ex tecnico di Juventus Next Gen e Atalanta Primavera le cose sono andate male. Conoscendo un presidente vulcanico come Nicola Canonico l’esonero a quel punto era la conseguenza più scontata e immediata. Una cosa sulla quale non c’era il benché minimo dubbio. Così come era stata sospetta la tempistica, nel pomeriggio di ieri, relativa all’anno risoluzione del contratto col Taranto di Eziolino Capuano. Una mossa in fretta e furia volta a riaccasarsi subito. E fin qui nulla di male. Così come l’accordo di massima già trovato prima di Foggia-Giugliano tra il vulcanico allenatore campano e i rossoneri. Rivedibile invece la decisione di Capuano di farsi vedere già allo stadio in tribuna per la gara in cui il collega Brambilla si giocava panchina e futuro. Una scelta inelegante. Fossimo stati al posto di Capuano avremmo guardato comodamente la gara in un hotel della Capitanata. Tanto la panchina l’aveva già prenotata e non c’era bisogno di marcare il territorio. Altrimenti si rischia di passare come un gufo sul trespolo e sinceramente sarebbe un peccato per un allenatore preparato e che in questi anni ha sempre ottenuto buoni risultati, ma i cui traguardi sono spesso stati offuscati dal personaggio Eziolino Capuano, sempre sopra le righe. Tanto che si sussurra che un paio di club di B negli ultimi anni abbiano valutato e poi deciso di non prenderlo; perché “spaventati” dal personaggio Eziolino che fagocita l’ottimo tecnico e rappresenta a livello mediatico una mina vagante.
Passiamo ora invece a una storia davvero bella da raccontare e che può anche rappresentare un messaggio di speranza per tanti ragazzi alle prese con la stessa patologia. Quella del diabete, una malattia cronica che però non sta impedendo a Emanuele Rao di inseguire il proprio sogno nel mondo del pallone. Il classe 2006 scoprì all’età di 8 anni di essere afflitto da questa malattia. Nonostante ogni giorno abbia un avversario in più da affrontare e superare, la giovane punta della SPAL sta andando forte. Lo dicono i numeri e quelli non mentono mai: 3 reti già segnate in 5 presenze. Mica male per un diciottenne. E il bello deve ancora venire. Alla faccia del diabete e di chi magari pensava che non potesse farcela. Finora questa è stata la sue rete più importante; perché regala coraggio e speranza a tanti ragazzi alle prese con la medesima problematica. Se poi guardiamo al rettangolo verde: il talento trentino è destinato ad arrivare in alto. Tenetelo d’occhio perché tra un paio d’anni potreste ammirarlo su qualche campo di Serie A. E non dite poi che non ve l’avevamo detto…