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Complimenti a Pineto, Ravenna e Siracusa. La sentenza sul Brescia di Cellino scuote di nuovo il calcio italiano?

di Luca Esposito

Editoriale di oggi che si apre con un focus sul Siracusa, squadra che sta lottando per evitare la retrocessione in D dopo aver raggiunto il professionismo con tanti sacrifici e con pieno merito. Il 3-0 sulla corazzata Trapani, giunto al termine di una settimana assai complessa culminata con le voci di una pesante penalizzazione e di un disimpegno societario, certifica che il gruppo ha un cuore enorme  e scende in campo per onorare maglia e tifosi anteponendo la passione all’aspetto economico. Molto bravo mister Turati, uno che ha saputo dare gioco e idee ai siciliani mettendo in difficoltà le big anche quando era costretto ad andare in trasferta senza panchinari e con qualche giovanotto di belle speranze. Raggiungere la salvezza consentirebbe di raccontare una bella favola, fatta di sentimenti e meritocrazia. Per quanto riguarda il mercato, a breve inizierà la sagra dei sogni e ci sono realtà chiamate a investire per dare una risposta alle rispettive tifoserie. A Crotone, dopo anni di spese importanti, il proprietario è uscito allo scoperto lasciando intendere che la salvaguardia del bilancio verrà prima del colpo in entrata. Questo non vuol dire vivacchiare in C senza obiettivi, toccherà ai bravi dirigenti rossoblu far capire all’ambiente che le idee e la competenza spesso valgono più dei milioni di euro. Il Catania, autentica corazzata, vorrebbe invece piazzare il colpo Bruzzaniti, cogliendo due piccioni con una fava: rinforzare un attacco già stellare con il bomber del girone B e toglierlo alla Salernitana che lo seguiva da fine luglio. I granata, dal canto loro, hanno bisogno di 4 innesti di categoria superiore se vorranno colmare un gap tecnico e numerico che non può essere offuscato dal -3 rispetto alla vetta. Aver vinto 11 gare su 11 di misura soffrendo tanto in fase difensiva fa capire che cuore e pubblico non sono sufficienti per trionfare a fine stagione: Faggiano è ds valido, la società lo metta in condizione di operare facendo quello scatto d’orgoglio che è mancato dopo il clamoroso caso playout. E poi ci aspettiamo qualcosa da Ascoli, Perugia, Ternana, Cittadella, Novara e Foggia, club con trascorsi anche di spessore in B o in A che rischiano di vivere un’annata anonima. Di base hanno tutte un undici titolare discreto per la Lega Pro, ma la panchina è corta e manca il proverbiale acino di sale per completare la minestra.
Ci saranno investimenti o prevarrà la linea della valorizzazione dei giovani spesso legata a motivi economici e non a un reale progetto tecnico? Con un anno che sta per chiudersi ci sentiamo di fare anche dei complimenti. Al Vicenza, anzitutto. Facile dire che militi in  un girone dai contenuti tecnici e ambientali modesti, ma presidente e piazza non hanno mai mollato e torneranno con merito in B. Bene anche il Brescia che, ricordiamo, è rinato dalle ceneri dopo la clamorosa vicenda di maggio che potrebbe avere risvolti dopo una serie di sentenze che pare abbiano riconosciuto la buona fede della società guidata da Cellino. Impellenze sportive e organizzative spinsero FIGC e Lega B ad accelerare tutto, ma c’era la sensazione che la battaglia potesse proseguire sotto traccia. Il Trapani è spettatore interessato, avendo avuto la medesima sanzione e le stesse contestazioni: Antonini è convinto che riavrà gli otto punti indietro con annesso risarcimento danno economico, la Salernitana fu la più penalizzata di tutte e resta alla finestra in attesa di sviluppi. Torniamo agli elogi e li estendiamo al Ravenna, neopromossa che non ha badato a spese e che ha saputo risollevarsi dopo la scoppola interna con l’Arezzo che poteva piegare un leone. Bravo Marchionni a lavorare soprattutto sulla testa. E complimenti a Tisci del Pineto: super classifica, gioco moderno e plusvalenza in vista con la cessione di Bruzzaniti. Per realtà non grandissime il modo migliore per fare calcio a livelli importanti.


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