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Caso Catania, quanta tristezza! Campania, la crescita passa per l'isolamento dei facinorosi: il ruolo negativo dei social e i settori ospiti chiusi

di Luca Esposito

L'editoriale di oggi si apre inevitabilmente con il caso Catania e il conseguente rischio esclusione dopo la scelta dei calciatori di mettere in mora una società che, già in estate, sembrava in affanno. In questo periodo, ormai da anni, qualche squadra rischia di saltare in corso d'opera e si teme una sorta di Trapani-bis che stravolgerebbe classifiche, calendario e programmazione. Dispiace molto, sia chiaro. Stiamo parlando di una grande città, con un pubblico importante e trascorsi di spessore in serie A. Il futuro? Non sembra roseo, nonostante la straordinaria professionalità dimostrata dal gruppo e certificata dall'ultimo successo in campo esterno grazie ad un Moro che, a gennaio, sarà certamente protagonista in altre categorie. Veniamo ad un'altra nota dolente, abbinata ad una riflessione a 360°. Ero presente al "Partenio" per il derby Avellino-Paganese, sugli spalti una domenica positiva tutta all'insegna del rispetto e della correttezza pur con quegli sfottò che sono il sale del calcio. La notizia di cronaca nera, tuttavia, è arrivata poche ore dopo, rilanciata a livello nazionale da testate prestigiose. Quanto accaduto in austrada, con minacce e scontri, purtroppo è una macchia indelebile per una regione come la Campania che ha una passione smisurata per lo sport che deve, però, andare di pari passo con la volontà di isolare questi stupidi. Anche i social, sotto questo aspetto, non riescono a favorire un percorso di crescita e, al contrario, fanno da cassa di risonanza per incivili e frustrati per nulla accostabili a quelle curve che vivono di calcio e incarnano valori come civiltà, correttezza ed amicizia.

Le forze dell'ordine proveranno ad individuare e punire i responsabili, sperando che vengano allontanati per sempre dagli stadi. Ma per la Campania non è un periodo sereno. Ad ore si giocheranno (in categorie diverse) Turris-Juve Stabia, Salernitana-Napoli e Nocerina-Casertana: nei primi due casi settori ospiti desolatamente vuoti anche a chi ha sottoscritto la tessera del tifoso (ma all'Arechi ci saranno almeno cinquemila napoletani nei settori dei locali, tutti residenti in provincia di Salerno e pienamente legittimati ad acquistare il biglietto), nel terzo addirittura uno slittamento a mercoledì prossimo poichè polizia e carabinieri saranno impegnati principamente all'Arechi, per di più in una giornata come Halloween contraddistinta da un pienone nei locali e da un traffico intensissimo. I derby sono belli perchè la cornice di pubblico rende tutto più affascinante, ma per il Sud è un'occasione forse ultima per dare lezioni di civiltà. Chiunque ha intenzione di andare allo stadio per creare problemi, farà bene a restare a casa e sfogare in modo diverso la propria frustrazione. Società e calciatori, dopo un anno e mezzo di chiusure, hanno bisogno del dodicesimo uomo e non possono pagare per la scelleratezza di qualcuno.

Tornando al calcio giocato, focus su Bari-Catanzaro. Entrambe hanno perso nell'ultimo turno, i pugliesi addirittura 3-0 in campo esterno. Lo scontro diretto, in un San Nicola meno popolato del previsto ma sempre incisivo, potrà dire tante cose: fuga o ridimensionamento? Al campo l'ultima parola. L'Avellino doveva essere la mina vagante, ma il 3-0 con una Paganese decimata non rende convincente il lavoro di mister Braglia. Servirà ben altro, insomma, per blindare la panchina fino a fine stagione. Negli altri gironi vediamo una Reggiana quadrata e pronta a tornare in cadetteria dalla porta principale, con Modena e Cesena che rendono incandescente la lotta in Emilia Romagna. L'Imolese, rosa giovanissima, è una piacevole rivelazione grazie al tandem Martone-Fontana (già assieme a Caserta) così come il Taranto, applaudito dal presidente Ghirelli per i tanti under messi in vetrina. Sorprendenti alti e bassi per il Padova, la Triestina arranca ma, ad ora, il factotum Mauro Milanese conferma la fiducia a mister Bucchi pur chiedendo una immediata e definitiva inversione di tendenza.


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