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Carrarese-Vicenza, tanti spot per il calcio italiano. Taranto, sarebbe un peccato rompere un giocattolo quasi perfetto

di Luca Esposito

Editoriale di oggi che si apre inevitabilmente con un plauso alla Carrarese che, ribaltando ogni pronostico, riesce a conquistare la serie B quasi 80 anni dopo l'ultima apparizione attraverso un percorso playoff di altissimo livello. Benevento e Vicenza, sulla carta, sembravano le super favorite e invece i toscani hanno messo in campo organizzazione difensiva, cinismo, cattiveria agonistica e una super condizione fisica prevalendo con merito e senza subire nulla nel doppio confronto con i biancorossi. Bravo mister Calabro, allenatore reduce da esperienze altalenanti e che, grazie a questa impresa, può spiccare definitivamente il volo verso il grande calcio. Meritato il rinnovo biennale, ancor di più perchè non era assolutamente semplice incidere in questo modo da subentrante. Tra le note positive anche l'atteggiamento sportivo dei calciatori e delle due tifoserie. Bello vedere i tesserati della Carrarese che abbracciavano e consolavano i colleghi del Vicenza, altrettanto bello il gesto degli ultras di casa che, per un momento, hanno accantonato i festeggiamenti recandosi sotto il settore occupato dagli ospiti per un applauso ricco di cuore e sportività. Gesti che avrebbero meritato le prime pagine dei giornali nazionali, quelli che evidentemente fanno i titoli a nove colonne solo quando si verificano episodi di violenza. Vogliamo fare una menzione speciale anche a Ferrari, attaccante che per due anni ha trascinato i veneti confermandosi un bomber di spessore assoluto per la categoria. Non era al top della condizione fisica, eppure ha stretto i denti dando piena disponibilità. Ne è conseguito un grave infortunio al crociato che lo terrà fermo ai box fino a fine anno, ma in un calcio spesso egoistico e nel quale prevale il dio denaro ecco un esempio di attaccamento alla maglia e senso d'appartenenza. Chapeau! Altra curiosità: così come accaduto a Castellammare con Adorante, anche a Carrara è stato decisivo un attaccante arrivato nel mercato di gennaio. Finotto è stato l'uomo decisivo, il suo colpo di testa ha abbattuto il muro vicentino (privo di Golemic) regalando al pubblico un sogno atteso per decenni. Conferma di quanto raccontiamo da sempre: la sessione invernale deve essere quella dei ritocchi e non delle rivoluzioni, è in estate che vanno formati gli organici che affronteranno il campionato. Il Vicenza, però, si candida già da ora ad essere la protagonista indiscussa del prossimo torneo di Lega Pro: aver riscattato Cuomo dal Sudtirol è segnale inequivocabile di ambizione e programmazione, la sensazione è che sia solo questione di tempo per il ritorno tra i cadetti. In ottica futura, in Campania si prosegue sulla strada della continuità. Smaltita la delusione per l'eliminazione in semifinale, il Benevento decide di ripartire da Auteri. Ad Avellino, invece, ancora fiducia al tandem Perinetti-Pazienza: due piazze importanti e due rose che hanno soltanto bisogno di qualche ritocco per puntare alla B senza passare per gli spareggi. A Potenza, invece, inizia l'era De Vito, dirigente di lungo corso che però dovrà riscattare le recenti esperienze fallimentari alla guida di Avellino e Arezzo. A Taranto si aspetta la fumata bianca per la prosecuzione del rapporto lavorativo con Capuano. Intanto il trainer di Pescopagano ha ritirato a Capaccio-Paestum il premio "Apadula", meritato riconoscimento dopo la cavalcata straordinaria alla guida dei rossoblu. Con annesso enorme rimpianto per quella penalizzazione che ha cambiato, e tanto, le sorti dei pugliesi. Sarebbe un peccato rompere un giocattolo quasi perfetto ridimensionando le ambizioni, non sempre si può puntare al vertice spendendo meno delle altre e Taranto merita investimenti concreti. Ricomincia da Padova Andreoletti, uno che con la Pro Sesto ha dimostrato di essere bravo e che, a Benevento, aveva ereditato una situazione comunque non facile. Archiviata la breve e infelice parentesi Oddo dopo il frettoloso esonero di Torrente, la società biancoscudata ha individuato in lui l'uomo della rinascita al quale affidare un progetto basato sui giovani e su 2-3 tasselli di categoria ed esperienza. Infine una parentesi sugli arbitri. Il romano Perri, che ha diretto con autorevolezza la finale, è ormai certo della B così come Arena di Torre del Greco. Il giovane Lovison, invece, scende in seconda fascia dopo gli errori commessi a Benevento. Per il quarto anno di fila la certezza sarà rappresentata dal designatore Ciampi, cui lavoro sta portando i frutti sperati.


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