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C’era una volta l’Alessandria. Tutti i retroscena su una morte calcistica annunciata…

di Nicolò Schira

Peggior finale non poteva esserci. Eppure qualche mese fa eravamo stati buoni profeti, quando avevamo raccontato che ad Alessandria non sarebbe più cresciuta l’erba, calcisticamente parlando. Almeno per un po’. Un anno da incubo degno di un film horror o di una serie trash in cui è accaduto di tutto e la retrocessione sul campo tutto sommato era il minore dei mali. Fuori dal rettangolo verde invece sono accadute cose inenarrabili. Dal tira e molla autunnale sui reali proprietari del club alla scazzottata tra dirigenti, passando per vari rimpasti societari e numerosi cambi di allenatori. Una girandola che ha provocato il mal di testa a tutto l’ambiente senza però guarire una squadra apparsa in caduta libera e destinata alla retrocessione fin da subito. Bastava vedere e leggere certi nomi a settembre per capire le evoluzioni che sarebbero scaturite nei mesi a seguire. Nel febbraio 2024 avevamo svelato i mancati contributi e la penalizzazione in arrivo: al di lá delle patetiche smentite di rito, avevamo colto nel segno. Il resto è stato un inesorabile e lento decomponimento del club grigio fino alla scomparsa. L’anno prossimo sarà terza categoria nella migliore delle ipotesi. Altro che famigerati investitori inglesi che un mese fa avevano promesso di sistemare tutto e far ripartire la società dalla D. L’ennesima barzelletta di una società che dopo l’addio di Luca Di Masi non ha trovato pace. Con tanti saluti a chi non ha saputo apprezzare per anni un presidente che si è svenato per portare l’Orso Grigio prima in semifinale di Coppa Italia (persa contro il Milan di Bacca) e poi in Serie B dopo numerosi tentativi. D’altronde a passare dalla padella alla brace si fa in fretta. Ieri i tifosi alessandrini hanno sperato in un colpo di scena last minute, ma il bonifico tanto agognato non è arrivato. E così il calcio cala il sipario nella città piemontese. Magari verrà acquistato un titolo sportivo d’Eccellenza, ma la macchia e l’onda dell’annus horribilis nessuno potrà mai cancellarla. C’era una volta l’Alessandria…


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