.

Avellino: era tutto chiaro da una settimana, serviva solo un po’ di Pazienza. Il Latina vola con i Patti chiari. Un figlio d’arte lascia il calcio giocato a 27 anni per fare il procuratore

di Nicolò Schira

Alzi la mano chi si è sorpreso dell’esonero di Massimo Rastelli? Forse nessuno. Al massimo uno su mille. Anche perché chi ci legge sapeva già tutto da settimana scorsa, quando avevamo svelato che la gara sul campo della Juve Stabia sarebbe stata l’ultima spiaggia per il tecnico campano. Dentro o fuori, vietato sbagliare. In caso di sconfitta sarebbe scattato l’esonero. Cosa puntualmente verificatasi. Adesso toccherà a Michele Pazienza invertire la rotta. Nomen omen in una piazza che di pazienza ormai ne ha poca e vuole risultati importanti e immediati. Per l’ex centrocampista del Napoli la grande occasione della carriera dopo i tanti no rifilati a chi l’aveva corteggiato in estate. Gli stessi che hanno incassato Perinetti e Condò, che prima di Pazienza avevano provato a prendere Pippo Inzaghi, Ivan Javorcic e Silvio Baldini. Pazienza a Cerignola ha incantato tutti, ma in Irpinia le pressioni saranno decisamente maggiori. Avrà una fuoriserie da pilotare verso la B e sopratutto dovrà evitare pericolosi testacoda come accaduto nell’ultimo biennio ai suoi predecessori. 

In testa al Girone C c’è un po’ a sorpresa il Latina. In estate c’è stato l’addio di Marcello Di Giuseppe che aveva scritto pagine molto importanti in terra pontina negli ultimi anni. Dentro il giovane Matteo Patti, alla prima grande occasione da direttore sportivo dopo gli anni di apprendistato da collaboratore tra Reggina e Ascoli. Se il buongiorno si vede dal mattino, meglio tenerlo d’occhio. Idee brillanti e intuizioni a prezzo di saldo per una squadra costata poco ma che può recitare il ruolo di sorpresa in zona Playoff. Meglio che i Patti siano chiari dall’inizio, onde evitare eccessivi quanto pericolosi voli pindarici. Intanto la squadra di Daniele Di Donato (un tecnico un po’ troppo sottovalutato…) è partita con il piede giusto, battendo Avellino e Potenza coniugando un buon gioco alle vittorie. 

Infine una curiosità: Christian Maldini a soli 27 anni appena compiuti lascia il calcio giocato: l’ex difensore di Lecco e Pro Sesto, nonché primogenito della bandiera milanista Paolo Maldini, è pronto a iniziare una nuova carriera da procuratore all’interno della scuderia di Beppe Riso. Partirà seguendo da vicino la carriera del fratellino minore Daniel Maldini (Empoli), ma si occuperà anche di Primavera e Serie C. Spesso, probabilmente, capiterà di incrociarlo sui campi della terza serie del Nord Italia. Maldini Jr ci prova. Cercando di arrivare molto più in alto di quanto fatto da terzino, dove è rimasto schiacciato dal paragone con il padre che è stato un fuoriclasse assoluto nel ruolo. E forse non aveva neppure chissà quale talento…