Avellino e Rastelli, un esonero già scritto. Ma quando si assumeranno la responsabilità anche i direttori sportivi?
L'editoriale di oggi è quasi interamente dedicato all'Avellino e ad una serie di situazioni che rischiano di minare in poco tempo quell'entusiasmo così faticosamente ricreatosi dopo un'annata che sarebbe eufemistico definire fallimentare. L'esonero di Rastelli, diciamoci la verità, era scritto da tempo, una spada di Damocle che aleggiava metaforicamente da tempo sulla testa di un allenatore che, numeri alla mano, nelle ultime stagioni ha vissuto una involuzione dopo i fasti di Cagliari e il buon lavoro fatto proprio ad Avellino qualche tempo fa. E' evidente che lo scorso girone di ritorno sia stato tra i peggiori della recente storia del sodalizio irpino ed è legittimo porsi qualche interrogativo se perdi due gare su due, giocando male e contro avversari attualmente in testa alla classifica ma che hanno speso cinque volte di meno puntando soprattutto sui giovani. Riteniamo, però, che sul banco degli imputati vadano messi anche Condò e Perinetti. Perchè bruciare il primo slot dopo 180 minuti è un qualcosa che non ti aspetti da dirigenti così navigati e che, lo ribadiamo, hanno fatto sborsare al presidente cifre di categoria superiore giustificabili solo con la vittoria diretta del campionato. La gestione complessiva di Rastelli non ci è piaciuta sin dal principio. E' vero che l'allenatore aveva un contratto anche oneroso che andava rispettato e non era semplice sostituirlo già durante l'estate, ma forse si poteva trovare una soluzione diversa basata sul dialogo e non su una riconferma apparsa da subito forzata. Se decidi di riconfermare un tecnico devi dargli tempo e non puoi esonerarlo dopo due settimane, considerando che Rastelli sta guidando una rosa completamente nuova. E' vero che sono arrivate due sconfitte, ma è il caso di responsabilizzare innanzitutto i calciatori. Soprattutto chi, davanti, ha garantito 0 reti in due match. Chi vi scrive non è mai stato tenerissimo nei confronti di Rastelli, ma siamo fortemente convinti di una cosa: o lo mandi via in estate, anche a costo di pagarlo per tenerlo a casa, o gli dai un minimo di 8 partite per valutare il suo operato. La soluzione Pazienza potrebbe essere un Taurino-bis. Non ce ne voglia il nuovo tecnico, è giusto che la piazza lo sostenga senza pregiudizi e pressioni eccessive. Ma guardando il curriculum da allenatore ci sono anche esperienze non felici, senza nulla togliere alla favola Cerignola che lo ha visto tra i protagonisti. Riteniamo potesse servire un mister con maggiore esperienza, abituato alle grandi piazze. Quelle che ti fanno vincere le partite, ma che hanno aspettative elevatissime. Chiosa dedicata all'analisi dei tre gironi dopo appena 180 minuti. Siamo certi che, alla lunga, i veri valori emergeranno ma è bello vedere in testa squadra che nessuno avrebbe mai pronosticato. Bravo il Pineto che, dopo il Gubbio, ferma anche l'Entella. La terza serie sa ancora raccontare favole bellissime e regalare emozioni di cui abbiamo assolutamente bisogno. Se il buongiorno si vede dal mattino possiamo dire che le premesse sono interessantissime e che sarà un'annata da ricordare.