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Avellino-Benevento, la falsa partenza sia da insegnamento per tutti. Casertana, gestire l'entusiasmo per essere la mina vagante

di Luca Esposito

Editoriale di oggi che si apre con l'Avellino, clamorosamente sconfitto dal Latina nella prima giornata di campionato. Le condizioni per una partenza super c'erano tutte: pubblico delle grandi occasioni, scenografia in curva Sud, entusiasmo alle stelle per la rosa allestita dal direttore sportivo Perinetti, una società sul pezzo e desiderosa di regalare la cadetteria alla piazza e un avversario che, almeno sulla carta, non sembrava irresistibile pur essendo la classica squadra di categoria che può essere osso duro per tutti. E invece ecco uno 0-2 che riporta tutti sulla terra e che, chissà, alla lunga potrebbe essere anche salutare per far capire che il calcio non è una scienza esatta e che, soprattutto nel girone C, sono tante le componenti che incidono. Sulla graticola, manco a dirlo, il tecnico Rastelli. Certo, se Marconi sbaglia un gol clamoroso davanti al portiere o la difesa si fa beffare in contropiede ci sono poche responsabilità da parte dell'allenatore, chiamato a dare una identità in tempi brevi ad un organico radicalmente cambiato e con pochissime riconferme. Tuttavia l'ex trainer del Cagliari paga a caro prezzo i numeri della passata stagione, condita da una serie innumerevole di sconfitte consecutive e da alcune prestazioni horror che valsero la contestazione di una tifoseria che, diciamola tutta, in estate invocava un reset totale e la scelta di una nuova guida tecnica. In queste ore circola il nome di Filippo Inzaghi, svincolatosi dalla Reggina dopo la mancata iscrizione al campionato di B e desideroso di sposare un progetto importante in una piazza che trascina. Tuttavia riteniamo che sia del tutto prematuro ipotizzare ribaltoni ed esoneri: siamo appena alla prima giornata e Rastelli ha bisogno di sostegno e fiducia. Certo, questo non vuol dire far finta di nulla e non analizzare dati per certi aspetti già preoccupanti, a Castellammare un eventuale passo falso acuirebbe il clima di insoddisfazione e i fantasmi attorno alla panchina sarebbero tanti. Perchè di allenatori che farebbero carte false per guidare quest'Avellino ce ne sono a bizzeffe, anche professionisti abituati a categorie superiori. Anche il Benevento è partito male e pure in questo caso i tre schiaffi subiti dalla Turris possono essere provvida sventura. La tifoseria è scottata dalla retrocessione e pretende tanto, ma la C è un campionato anomalo, difficile, in cui spesso le matricole prevalgono sulle grandi realtà. La strega ha tutto per vincere senza passare per i playoff ma ogni singolo tifoso deve ricordare che ripartire dopo un salto all'indietro è difficile, che ci sono stati casi spinosi risolti in extremis e che Andreoletti è l'allenatore più giovane della categoria e che, per quanto bravo, ha bisogno di qualche settimana per inculcare le sue idee e la sua mentalità. Inoltre passare da una squadra con scarso seguito e zero pressioni a un Benevento con i favori del pronostico e migliaia di persone che vogliono vincere e basta non sarebbe facile per nessuno. Carli non è l'ultimo arrivato e crediamo bisogna fidarsi della sua scelta e delle sensazioni positive del presidente Vigorito. Uno che in trenta secondi sostituisce l'infortunato Meccariello (sei mesi di stop, un sincero in bocca al lupo) con Terranova, mica l'ultimo arrivato, e che riporta a casa quel Ciciretti che, qualche tempo fa, fece magie con la maglia giallorossa per poi perdersi sul più bello. E' l'ultima sua chance per tornare in auge e dimostrare il suo valore. Chi invece ha voglia di stupire è la Casertana, fresca di ripescaggio e protagonista sul mercato. Prendere Curcio dal Catanzaro, tra gli artefici di una promozione da sogno a suon di record, è emblema di ambizioni e disponibilità economica, guai a sottovalutare anche gli innesti di Celiento, Tavernelli, Carretta e Damian. Insomma, una rosa potenzialmente da playoff con un pubblico in modalità dodicesimo uomo. Giusto, però, predicare prudenza e pensare anzitutto alla salvezza. Chiudiamo con una rapida panoramica di quanto accaduto nei vari raggruppamenti. Nel girone A bel pareggio tra Mantova e Padova, con i virgiliani che ringraziano il pubblico per aver sottoscritto 3000 abbonamenti ricreando l'entusiasmo che mancava forse dai tempi della B. 0-0 tra Vicenza e Albinoleffe e strada da subito in salita per mister Diana, il colpo lo fa il Trento che sbanca Trieste. Nel girone B 1-1 tra Entella e Ancona, Zeman invece regala un primo tempo tipico del suo repertorio e rifila 3 reti alla Juventus. Una gara mai banale per lui pur trattandosi della squadra B. ll Gubbio fa 1-1 con la Pianese che si regala la prima gioia della sua storia tra i professionisti, bene invece la Carrarese che domina sulla Fermana e lancia un segnale. Nl girone C, detto delle campane, un plauso al Taranto di Capuano che, in un colpo solo, ritrova il suo pubblico e la vittoria. 2-0 su un Foggia in modalità cantiere aperto, la speranza è che la gente dia tempo e modo a Cudini per dimostrare il suo valore e che la dirigenza rossonera gli conceda fiducia illimitata contrariamente a quanto gli è capitato ad Andria. L'ex Salernitana è allenatore valido che eredita e accetta una situazione complicatissima, siamo certi che sarà protagonista. Infine colpaccio del Crotone che, nella bolgia del Massimino, vince a Catania per 1-0. Ma guai a fermarsi solo al risultato: la prova dei padroni di casa è stata ottima, due legni gridano vendetta e quello stadio lì sarà difficile per tutti e aggiungerà molti punti alla classifica degli etnei.


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